Ci sono un paio di alternative per svolgere questo itinerario. In questo itinerario si parte dai Prati di Tivo da cui parte la funivia.. Per raggiungerla si può utilizzare la A24 che collega Roma a Teramo, uscita San Gabriele - Colledara, si prende la SP 491 fino a Montorio al Vomano da cui intraprendiamo la SS 80 del Gran Sasso verso L'Aquila fino al bivio segnalato per Prati di Tivo. Per chi giungesse da Roma, si potrebbe preferire risalire da Campo Imperatore e intraprendere un itinerario differente.
Presa la funivia da Prati di Tivo in direzione Madonnina, si inizia a salire fino a un bivio che offre 2 scelte:
- a sinistra si prendono le indicazioni per il Rifugio Franchetti per poi proseguire fino alla Sella dei Due Corni (2h 15' dalla funivia) e poi discendere il Vallone dei Ginepri fino ad aggirare uno spigolo basale dove troveremo l'attacco della via ferrata (2h 45' dalla funivia),
- oppure, come suggeriamo, tenere la destra e seguire il sentierino a mezzacosta che condurrà al Sentiero Attrezzato Ventricini . Terminato il sentiero Ventricini (2h dalla funivia), si giunge a un bivio non segnalato in cui a sinistra sale la via normale per il Corno Piccolo mentre si prosegue dritti lungo una salita ripida e sdrucciolevole. Si nota quindi una scritta sulla roccia a fianco di una targhetta metallica che conduce all'attacco della ferrata (2h 15' dalla funivia).
La Ferrata Danesi risale subito un ripido sentiero su fondo ghiaioso e sdrucciolevole che conduce a una serie di sali scendi che portano all'inizio della ferrata. La ferrata risale una serie di ripidi canali rocciosi con l'ausilio sia di cavo che di scalette talvolta piuttosto esposte. In molti punti la ferrata è piacevolmente arrampicabile con tratti che generalmente sono sul II grado ad eccezione di un paio di passaggi. Nel 2019, la via ferrata è stata ammodernata.
Vecchio tracciato (dismesso):
Nel vecchio tracciato si giungeva quindi dopo poco al "buco" (passaggio chiave) in cui è necessario togliere lo zaino (può risultare utile un rinvio o fettuccia per attaccarlo all'imbraco). Questo buco era un sasso incastrato che non facilitava la progressione in un tratto in cui le rocce sono lisce. Lo si passa più agilmente dal lato interno rispetto all'esposto lato esterno. Dopo il "buco" si affronta un altro tratto di roccette e poi giungeremo alla forcella che ci separa dalla vetta del Corno Piccolo. Si scendono alcuni metri sull'esposto versante opposto e si risale un particolare passaggio in una fessura tra due massi. Giunti a un terrazzino iniziano nuovamente le attrezzature metalliche con cui risaliamo alcune fessure dopo le quali termina il cavo.
Nuovo tracciato:
Non si entra più nel caratteristico buco ma si sale su placca appoggiata a sinistra che ci conduce sulle roccette, precedentemente non attrezzate, ma ora protette. Si scende alcuni metri sul versante opposto e si risale un passaggio tra due massi incastrati dopo il quale terminano le attrezzature.
Si percorrono alcuni metri in piano attraversando alcuni risalti rocciosi giungendo a un intaglio nella roccia che si supera con l'ausilio di una corda fissa. Al termine del cavo abbiamo gli ultimi metri in diagonale si giunge sulla vetta del Corno Piccolo (1h dall'attacco - 3h 15' dalla funivia).
La Ferrata Danesi è di media difficoltà fatta eccezione per un paio di passaggi con livello di difficoltà maggiore (ad esempio il "buco"). Un aspetto sicuramente da non sottovalutare è l'ambiente alpino in cui si sale e soprattutto si scende (via normale). Sono richiesti passo fermo, assenza di vertigini e alcuni passaggi di disarrampicata sprotetti quindi assolutamente sconsigliato in caso di tempo incerto. Detto questo, l'ascesa al Corno Piccolo è una delle escursioni più belle, appaganti e coinvolgenti che si possano fare in tutto l'arco appenninico.
La Ferrata Danesi è il naturale proseguo del Sentiero Attrezzato Ventricini. Un'interessante opzione è di risalire il vallone dove si discende la via normale fino alla Sella dei due Corni (45' dal termine della discesa dalla via normale) e ridiscendere fino al rifugio Franchetti. Da li si stacca sulla destra una traccia che taglia il ghiaione scendendo verso il vallone delle Cornacchie e in breve all'attacco della Ferrata Ricci al Corno Grande. Completato l'itinerario è possibile far rientro con un tour ad anello alla funivia e quindi al parcheggio. Valutare l'opzione di pernottare al rifugio Franchetti data la lunghezza dell'escursione completa. Se si volesse raggiungere il versante sud del Corno Grande si può utilizzare la Ferrata Brizio e da lì raggiungere il Bivacco Bafile con l'omonima Ferrata. Sul versante sud del massiccio si incontra anche il magnifico Sentiero del Centenario e la Ferrata Famigliari.