Castel Mancino: tra leggenda e realtà - Pescasseroli (AQ)
Ci troviamo ai margini di Pescasseroli, la “capitale” dell’Alta Valle del Sangro. Il nome di Pescasseroli è legato ad una leggenda secondo la quale un giovane eroe di nome Serolo, partito per le crociate, si innamorò di una fanciulla di nome Pesca, la quale, separata dal giovane da varie vicende, lo cercò ovunque nella zona, fino a Castel Mancino, dove però fu uccisa dal feroce barone del castello, padre di Serolo. Il giovane morì di dolore e sulla sua tomba fu costruita Pescasseroli.
Per iniziare il percorso, da Corso Plistia si imbocca Via Castello e la si percorre per 350 m; sulla destra si prende il sentiero B3 che conduce, attraverso un bosco di conifere (pini neri introdotti da un rimboschimento artificiale), alle rovine di Castel Mancino (vi si accede dopo 20-30 minuti di cammino). Lungo il tragitto non è raro avvistare scoiattoli e picchi.
La fortificazione è un castello-recinto, con mura perimetrali, una torre più grande (mastio), e tre torri minori. Il castello fu costruito nel IX-X secolo con l'intento di difendere la popolazione dalle incursioni di Saraceni e Ungari. Battaglie e terremoti hanno portato a successive ristrutturazioni fino al definitivo abbandono. Il sito si trova sul rilievo che domina la conca di Pescasseroli, tra i 1275 e 1332 m sul livello del mare. Da qui possiamo godere di belle vedute del paese e dei monti circostanti. Per tornare al punto di partenza si riprende lo stesso percorso a ritroso.
L.T. 26-03-2021
ph: Di Marica Massaro - CC BY-SA 4.0
Classificazione: Escursionistico
Dislivello: 160 m
Lunghezza Km: 1,9 km
Durata: 1 h
Praticabile in: Autunno Primavera Estate
Punto di Partenza: Pescasseroli, via Castello
Punto di Arrivo: Pescasseroli, via Castello
Mappa 39.pdf
Coordinate GPX: 39.gpx