Un trekking che, seguendo il tratturo Celano Foggia, l'antica via della transumanza, porta gli equituristi fino alla Valle Peligna attraverso i pascoli di Rivisondoli e Pescocostanzo e lo splendido Bosco di Sant'Antonio.
I tratturi erano le vie di transito delle greggi che si spostavano, nelle transumanze, dai pascoli montani a quelli marini e viceversa " Ora in terra d'Abruzzo i miei pastori - lascian gli stazzi e vanno verso il mare - scendono all'Adriatico selvaggio - che è verde come i pascolo dei monti" così Gabriele D'Annunzio cantava la transumanza
L'ambiente che si percorre è montagnoso con boschi di cerro e cespugli di ginepro, fino ad arrivare alle vaste pianure di Rivisondoli e Pescocostanzo
Rivisondoli, posta in una felicissima posizione panoramica in quanto arroccata su uno sperone del Monte Calvario, domina la piana delle Cinquemiglia, uno dei più estesi altopiani D'Abruzzo.
Il trekking tocca anche Pescocostanzo paese rinascimentale con una antichissima tradizione artigiana conosciuta per la produzione di gioielli e merletti lavorati a tomboli per la lavorazione del ferro battuto e del legno intagliato.
All'indubbia bellezza naturale dei luoghi e alla ricchezza floro-faunistica e boschiva dell'ambiente, Pescocostanzo affianca un eccezionale patrimonio di monumenti rinascimentali e barocchi. Il monumento di maggiore interesse è la Basilica di Santa Maria del Colle (sec.XIV-XV), una delle chiese più interessanti d'Abruzzo per le magnifiche opere d'arte che conserva al suo interno. Il centro storico è ricco comunque di altre chiese e palazzi pubblici e privati, cinque-secenteschi, di case con "vignale", palazzotti e botteghe, fontane e strade a lastroni in pietra, che conferiscono alla cittadina un fascino particolare e rendono un'atmosfera magica.
Il passaggio a cavallo nel Bosco di Sant'Antonio con i suoi faggi secolari che arrivano a lambire i pascoli è una esperienza bellissima. Luogo anticamente considerato sacro e dedicato a Giove, il Bosco di Sant'Antonio è una delle più belle faggete d'Abruzzo. Offre un incredibile scenario di faggi secolari dalle forme bizzarre, e sono presenti nell'area anche l'Acero campestre, il Pero selvatico, il Ciliegio il Carpine nero, il Tasso. Nel bosco fioriscono anemoni, peonie, primule, ciclamini, genziane e la rara orchidea Epipactis purpurata..
Il Trekking si conclude a Sulmona città che conserva ancora un bellissimo centro storico cinto da vecchie mura e situata nella grande conca omonima immersa nello scenario dei grandi Parchi Nazionali d'Abruzzo e della Maiella, dai quali dista una manciata di chilometri. Delle antiche e possenti mura del centro si trovano ancora tracce, soprattutto in alcune belle e ben conservate porte. E' una città ricca di storia, di arte con intessanti monumenti.