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Chiesa SS Cesidio e Rufino - Trasacco (Aq)

Le origini della chiesa di  sono molto antiche, risalgono ai primi secoli del cristianesimo e sono legate alla storia e alle vicende della nobile famiglia dei conti dei Marsi che risiedeva a Trasacco.

La tradizione vuole che un'immagine del paese antico sia conservata nell'affresco della volta della sacrestia, che rappresenta un centro fortificato con mura e torri di protezione a difesa dagli attacchi nemici.

I conti dei Marsi avevano possedimenti anche nell'Italia meridionale e contatti con l'abbazia benedettina di Cassino.  Molteplici furono le donazioni effettuate da parte dei conti dei Marsi al clero e alla chiesa di San Cesidio tra l'XI e in seguito a questi atti gradualmente il territorio e il paese divennero feudo dei Benedettini. Nel 1187 Trasacco passò sotto il potere del conte Ruggero d'Albe.

La chiesa attuale sorse sulle rovine di un piccola chiesa precedente, un oratorio, intorno ai primi anni del XIII secolo. Secondo i racconti locali nel III secolo Rufino e Cesidio, padre e figlio, arrivarono in questa zona per predicare il Vangelo e a tal fine adibirono un oratorio che, in seguito alla morte di Cesidio, martirizzato, fu trasformato in una chiesa a tre navate poi distrutta ad opera degli Ungheri nel 936.

Sulle sue rovine sorse la chiesa medievale ma anch'essa ha subito radicali trasformazioni. Nel medioevo la chiesa vide mutare il suo orientamento da Nord-Sud a Est-Ovest e questo spiega la natura dei portali su due facciate. Dell'organismo medievale-romanico restano il muro frontale, il campanile, i pilastri che dividono la navata centrale e la tribuna rettangolare con la grande bifora e il campanile.

L'interno risulta da una mescolanza di stili di epoche diverse secondo un costume tipico dell'arte abruzzese di quell'epoca.

La chiesa è a pianta basilicale divisa in quattro navate. Sulla sinistra del presbiterio il pulpito duecentesco è caratterizzato da una colonna che sostiene l'Agnello circondato dai simboli degli Evangelisti e l'altare maggiore costituito da un sarcofago del X - XI secolo.  Al di sotto della sacrestia è la cripta divisa in tre ambienti e decorata con affreschi del XIII secolo e iscrizioni latine. La facciata ha configurazione a capanna, fiancheggiata sulla sinistra dal campanile  e sulla destra dall'Oratorio della Concezione. Al centro spicca il "portale delle donne" mentre il  prospetto nord presenta il "portale degli uomini" e un ingresso dell'oratorio.

I due portali di accesso alla chiesa, il "portale delle donne" e il "portale degli uomini", nascono e prendono nome dall'antico uso di tenere separati i due sessi durante le celebrazioni liturgiche. Più antico il primo nei suoi elementi decorativi, decisamente rinascimentale è quello degli uomini sia nell'impostazione architettonica sia nei caratteri decorativi. Il portale delle donne,  uno degli esempi più significativi della scuola marsicana, è il portale principale che si apre in corrispondenza della navata centrale,  scolpito a bassorilievo con rami d'acanto,  figure animali,  girali vegetali con figure umane, Il portale, corrispondente alla navata mediana, è quello primitivo dell'antica facciata, oggi scomparsa, per la costruzione a ridosso dell'Oratorio della Concezione. In origine era il portale maggiore preceduto da un ampio atrio a cui si accedeva da un trecentesco portale a sesto acuto. Le trasformazioni successive ne hanno ridotto la grandezza e l'importanza rispetto a quello degli uomini.  Il "portale degli uomini" si trova più o meno al centro della parete della navata destra. Oggi risulta più grandioso dell'altro in seguito alle trasformazioni e alle aggiunte del periodo rinascimentale che lo hanno avvicinato per stile ai portali aquilani. Nei fregi è proposto il motivo dei draghi accoppiati.

La.Toppeta 23-02-2021
 

41.9584195, 13.5379942