Beschreibung
“Non c’è nulla di nostalgico in questo festival poiché la musica tradizionale è ancora parte integrante della vita rurale italiana, con più generazioni di famiglie che scendono nel paese per tre giorni per condividere e imparare canzoni popolari. “ (The Guardian)
... tre giornate all’insegna della cultura popolare e del divertimento, in un paesello sotto la parete a strapiombo del monte Camicia ... tra i 20 migliori festival popolari in Europa, una festa musicale che nasce da modalità espressive di matrice contadina e pastorale e che negli anni si è arricchita di originali sonorità provenienti da aree geografiche tra loro lontane. Ad Arsita la piazza diventa un laboratorio musicale tradizionale in cui miriadi di suonatori, cantori e danzatori sperimentano con la volontà di mescolare e preservare la propria tradizione.
La manifestazione “Valfino al Canto” anima ad agosto il piccolo ed incantevole borgo di Arsita in parallelo alla Sagra del Coatto. Si tratta di una festa della musica tradizionale che richiama cantori, musicisti, ballerini e appassionati da tantissime località, non solo italiane e che, grazie all’ottima organizzazione e al successo riscontrato negli anni è riuscita ad avere una visibilità internazionale tanto da ottenere nel 2018 una menzione sul noto quotidiano britannico The Guardian.
A caratterizzare il Festival etnomusicologico la presenza di tantissimi gruppi provenienti da moltissime località italiane e del mondo in grado di proporre e far mescolare musiche tradizionali straordinarie: da quelle della tradizione greca e balcanica, passando per le musiche sudamericane, ma anche ritmi scozzesi, la musica Rom , i canti e i suoni della tradizione popolare italiana enza dimenticare le musiche abruzzesi.
La trascinante energia di suono e di ballo, prodotta da diverse squadre di suonatori, in parte improvvisate e in parte organizzate che si spostano per le vie del paese, coinvolge gli spettatori trascinandoli in un flusso festoso, creando cortei che si snodano per il paese, senza che sia più possibile distinguere tra chi si esibisce e chi si diverte.
Valfino al Canto è l’abito più colorato che Arsita indossa: le vie del paesino pullulano di persone di tutte le età vogliose di una storia da raccontare una volta finita la manifestazione.
Sono giorni di festa di musica tradizionale abruzzese e non, giorni in cui vale la pena mettere da parte gli stress quotidiani per far spazio al linguaggio universale della danza nel borgo di Arsita, su un piccolo colle che domina la vallata del Fino, sotto il gruppo del Monte Camicia, sul versante orientale del Gran Sasso d'Italia, un paese ricco di storia, un tempo luogo d’insediamento del popolo dei Vestini, che ha conservato la sua tipica struttura di borgo-fortificato.
Valfino al canto è una kermesse di musica, gruppi ed incontri. E’ una festa dove vengono offerte numerose opportunità culturali , momenti di ascolto, di riflessione e di divertimento, che non mancano mai dall’alba all’alba dei tre giorni di celebrazione.
La festa di "Valfino al Canto", propone una modalità espressiva vicina alla cultura di tradizione contadina, dove il canto e la musica sono innanzitutto pratiche spontanee, legate alle occasioni religiose e profane della vita, alla comunità sociale che ne è portatrice, alla trasmissione diretta attraverso le generazioni.
Valfino al Canto è una festa musicale unica che sceglie di essere "senza palchi e senza amplificazioni" per dare spazio a chi ha voglia di esprimersi e di divertirsi secondo l’antica usanza di Arsita.
La festa dura tre giorni, in cui i suoni acustici dei “du’ botte” fanno ballare uomini, donne, giovani, anziani e bambini che accorrono ad Arsita.
In concomitanza con “Valfino al canto” si svolge la Sagra del “coatto”, (lu cuatte) antico piatto pastorale, consistente in uno spezzatino stracotto a base di carne di pecora e altri piatti tipici come i "cordoni".
Il Coatto (lu cuatte), tipica pietanza abruzzese, caratteristica del borgo di Arsita, consistente in uno spezzatino stracotto a base di carne di pecora, un' antichissima preparazione, che deve il suo nome alla lingua latina (coactus vuol dire ristretto) dalle chiare origini pastorali.
La carne utilizzata è prevalentemente quella di castrato, con l’aggiunta di cipolla, aglio pulito e schiacciato, rosmarino, foglie di salvia, foglioline di maggiorana, olio extravergine d’oliva, salsa di pomodoro in bottiglia, Trebbiano d’Abruzzo DOC, sale grosso, pepe e peperoncino.