Panoramica
La Riserva situata sul versante occidentale del massiccio montuoso della Majella deve il suo nome ai pendii scoscesi di roccia e alla pietra bianca della Majella.
La Riserva Naturale di Lama Bianca è meta di appassionati di sci di fondo, sci alpinismo, escursionismo. Le sue splendide faggete, meta di amanti del foliage in autunno, quando restituiscono magici paesaggi. Ampi panorami sulla Valle Peligna, il Gran Sasso, il Morrone, la costa adriatica si godono dagli squarci che si aprono nel fitto bosco.
Comodi sentieri creati per diversamente abili rendono il luogo facilmente accessibile per tutti come quello di Fonte di Lama Bianca che attraversa il faggeto e porta ad un’area attrezzata con tavolini e panche, o il sentiero di Grotta Zappano.
Da Sant'Eufemia a Majella, la Riserva si raggiunge percorrendo la Strada Statale 487 verso Passo San Leonardo. Superato l’incrocio per il bellissimo borgo abbandonato di Roccacaramanico, dopo 2,5 chilometri c’è un bivio sulla sinistra con l’indicazione Riserva naturale Lama Bianca, Rava del Ferro.
Il Carpino nero, l'Orniello, la Roverella si alternano a pascoli e pietraie fino a 1000 metri. Il Leccio, il Corbezzolo e il Carpino orientale vegetano nelle zone più basse. Oltre la faggeta si estendono ampissime mughete abitate dal Pino Mugo, l'Aquilegia della Majella, la Scarpetta di venere, la Piroetta verdastra, il Caprifoglio peloso, l'Adonide curvata, la Soldanella della Majella abitano il sottobosco. Sopra i 2000 metri è possibile ammirare la Stella alpina appenninica, la Genziana e il Genepì appenninico. Il Ginepro sabino spunta dalle rocce ghiaiose col Pino nero autoctono.
L'Orso bruno marsicano appare sporadicamente nella Riserva abitata stabilmente dal lupo, il Gatto selvatico e la martora. Comune è l'Arvicola delle nevi. Reintrodotti con successo il Capriolo e il Camoscio d’Abruzzo. Vi nidifica il Piviere tortolino, presente solo sulla Majella in tutta l'Europa meridionale. Tra i pini mughi si riproducono le Crociere, la Passera scopaiola, il Merlo dal collare, il fringuello alpino), il Gracchio e il Sordone). Qui nidificano l' Aquila reale, il Falco pellegrino e l'Astore, la Coturnice. Presente anche la Vipera dell’Orsini, l'Ululone dal ventre giallo, la Salamandra pezzata. Nel 2006 di una nuova specie di farfalla è stata rinvenuta nella Valle Cannella ad oltre 2500 metri. Perizoma barrassoi è il nome dato alla nuova specie in memoria del biologo Paolo Barrasso scomparso tragicamente sulla Majella nel 1992.