Descrizione
Il mito di Narciso è narrato da Ovidio nel terzo libro delle sue Metamorfosi. Narciso era un giovane di una straordinaria bellezza, ma non permetteva a nessuno di amarlo, finchè, per punirlo, la Dea Nemesi lo indusse a specchiarsi nel fiume. Narciso si innamorò di se stesso e fu consumato dal suo amore .. finchè scomparve trasformato in un fiore.
Il termine "narciso" deriva dal greco narkao= stordire, paralizzare, proprio perchè il suo profumo è cosi forte da inebriare. Il suo inconfondibile profumo annuncia nei campi e nei prati l'arrivo della stagione più dolce celebrando la rinascita e il risveglio.
In Abruzzo, la specie presente è quella del Narciso tazzetta (Narcissus tazetta) soprattutto nel Vastese, lungo la Valle del Trigno e sull'Altopiano delle Rocche nell'aquilano.
Ogni anno a Rocca di Mezzo, si svolge la "Festa del Narciso", per festeggiare l'arrivo della bella stagione; le ragazze si dedicano alla raccolta dei fiori che poi decoreranno i carri allegorici.
La Festa è organizzata nel periodo compreso tra l'ultima settimana di maggio e gli inizi del mese di giugno. In onore del narciso e per festeggiare l'arrivo della bella stagione vengono allestiti carri allegorici. I costruttori lavorano tutto il mese di maggio sulle strutture, l'ultima settimana è la più fervente dato che le ragazze si dedicano alla raccolta dei narcisi mentre gli altri continuano a lavorare sui carri che nelle ultime ore si trasformano completamente.
La sera del sabato, intorno alle ore 22,00 si comincia l'infioratura dei carri nell'apposita rete sistemata sulle strutture. Quindi per tutta la notte si continuano a tappezzare i carri e in mattinata si appongono gli ultimi ritocchi. La festa si arricchisce di anno in anno di contenuti coreografici e spettacolari sempre più coinvolgenti.
Regalare un narciso ("cipulline" in dialetto abruzzese) è un invito ad essere più altruisti e amorevoli con il prossimo.