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Quando si muovono le montagne: chi parte, chi torna, chi resta.

Boscaioli, pastori, migranti e…  ragazzi e ragazze in cerca di futuro

Data:

02 settembre 2024

Tempo di lettura:

4 min

Argomenti
  • Donne e uomini d'Abruzzo

Descrizione

Una rassegna di foto storiche che ritraggono l’esperienza – a volte durissima – delle numerose famiglie che negli anni hanno lasciato il piccolo paese del parco nazionale d’Abruzzo, in cerca di migliori condizioni di lavoro e di vita apre oggi alle 17.00 a Villavallelonga presso il Centro Anziani in Via Marsicana che rimarranno esposte in una mostra permanente. 

Alle testimonianze storiche e’ affiancato l’esito di un’indagine tra i giovani villacchiani sulle loro prospettive di vita e il rapporto che hanno con il paese e le sue tradizioni.

Le foto storiche ritraggono l’esperienza – a volte durissima – delle numerose famiglie che negli anni hanno lasciato il piccolo paese del Parco Nazionale d’Abruzzo, in cerca di migliori condizioni di lavoro e di vita. 

La mostra è organizzata in tre sezioni. 

La prima sezione si concentra sull’emigrazione verso l’America, in particolare Canada e Stati Uniti. Le immagi rimandano le lunghe giornate sulle navi, le partenze strazianti, gli arrivi faticosi, poi i matrimoni e le feste in famiglia una volta “sistemati” nel nuovo paese. Accanto alle foto, acquerelli di artisti locali su porti, viandanti, nuove città, bagagli. 

La seconda sezione è dedicata alla migrazione verso Roma e in particolare all’insediamento presso l’Acquedotto Felice. Oltre alle immagini, verranno esposti brani tratti dal libro “Non tacere”, un documento redatto dai giovani baraccati che seguirono la “Scuola 725” organizzata da don Roberto Sardelli negli anni Sessanta. 

La terza sezione è tutta proiettata sul futuro: “Il mio paese ed io”

Con una serie di grafici saranno presentati i risultati di un’inchiesta tra i giovani studenti di Villavallelonga (età 14-30) dal titolo “Il mio paese ed io”. Sono stati intervistati 14 ragazzi (prevalentemente delle scuole superiori di Avezzano) e 23 ragazze (tra loro anche molte universitarie con sede prevalentemente a L’Aquila e Roma) sul rapporto che hanno con il loro luogo di nascita e sulle scelte che presumibilmente faranno nel futuro.
 

Titolo del Paragrafo
La restanza
Immagine Paragrafo
Villavallelonga
Descrizione Paragrafo

“Partire e restare sono i due poli della storia dell’umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare edificando un altro senso dei luoghi e di se stessi. Restanza significa restare ancorati ed insieme spaesato in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente” (cit. Vito Teti, La Restanza, Einaudi, 2022)

Dall’indagine sui ragazzi e le ragazze di Villavallelonga emerge un dato  che unisce indissolubilmente i due sessi: l’interesse per le tradizioni locali, le feste di paese e i piatti tipici.

Più del 90% delle donne ama  ascoltare i racconti degli anziani sulla vita di una volta.
 

Il legame con il paese resta forte, tra gli universitari più del 60% torna spesso a Villa e c’è una piccola quota di donne che continua a frequentare solo persone di Villa.

Anche se alla domanda diretta “Ti piace Villa così com’è” la maggior parte delle donne (65%) risponde no, mentre una quota analoga di uomini risponde sì. Come dire: il paese così com’è sta stretto alle ragazze giovani, che lo vorrebbero più collegato con il mondo, più moderno e anche più popoloso.

Tra gli uomini prevale invece il desiderio di una popolazione più numerosa. Quasi metà degli intervistati (sia maschi che femmine) tra dieci anni si vede a Villa, ma una quota analoga pensa che lavorerà in una grande città italiana, e soprattutto le donne indicano Roma come meta lavorativa.

L’opzione di andare in un Paese europeo è stata selezionata dal 30% delle intervistate e da poco più del 20% degli uomini.

Molti non escludono di andare a lavorare in un altro continente, mentre sono più le donne che pensano di lavorare nella Marsica o in Abruzzo. 

Una buona percentuale, tuttavia, rimarrebbe a Villa se il paese sviluppasse le sue vocazioni “naturali” ovvero turismo ambientale, scientifico e culturale, con attività sportive, luoghi di accoglienza e ristoranti, imprese artigiane e cooperative agricole. Insomma, un futuro che non tradisca la tradizione e l’ambiente.

 

Titolo del Paragrafo
Il contesto
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Dettagli Chiesa della Madonna della Lanna Marica Massaro • CC BY-SA 4.0
Credits Immagine Paragrafo
Chiesa della Madonna della , Marica Massaro • CC BY-SA 4.0
Descrizione Paragrafo

Villavallelonga si sviluppa nella parte sud-orientale della Marsica, adagiato sul Colle dei Cerri e fa parte del territorio del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
Villavallelonga ospita la Faggeta vetusta della ValCervara, riconosciuta nel 2017 patrimonio dell'UNESCO, unitamente ad altre faggete italiane ed europee ed è classificata tra le più importanti dell'emisfero boreale e tra le più antiche d'Europa, con alcuni faggi che superano i 560 anni di età. L'area è popolata da animali protetti come l'orso bruno marsicano, il lupo appenninico e il camoscio. 

Le tradizioni locali di Villavallelonga, legate con un doppio filo alla natura, sono ricordate e raccolte nel Museo Loreto Grande, dedicato al botanico e naturalista Loreto Grande.

A sottolineare questo forte e indissolubile legame, lo spazio museale è stato ampliato con arredi realizzati attraverso l’utilizzo di materiali ecosostenibili. 

Ulteriori informazioni

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Testo sulla mostra e immagini inviate da Bianca Di Giovanni

Ultimo aggiornamento

02/09/2024, 09:35

Pubblicato da Laura Toppeta