Descrizione
Arroccata su una collina da cui lo sguardo spazia dal massiccio del Gran Sasso all’Adriatico, Civitella del Tronto è una cittadina aristocratica, ricca d’arte e di cultura, un tempo sentinella di confine invalicabile del Regno di Napoli.
Il fitto reticolo di vicoli e stradine - tra cui la “Ruetta, d’Italia la via più stretta” - e le case in pietra abbellite da portali magistralmente cesellati e attaccate l’una all’altra con muri in comune, danno la sensazione di penetrare in un tessuto a maglie fitte, che segue l’andamento del colle, come una serie di linee difensive, che gli abitanti potevano abbandonare in caso di attacco per raggiungere le postazioni più in alto.
È sovrastata dall’imponente Fortezza Borbonica, una delle più grandi opere di ingegneria militare, seconda in Europa per dimensioni.
La rocca, di probabile origine medievale, fu trasformata a partire dal 1564 da Filippo II d’Asburgo, re di Spagna. Nel 1734, dalla dominazione degli Asburgo si passò a quella dei Borboni che operarono importanti modifiche alla struttura militare e si opposero valorosamente all'assedio dei francesi nel 1806 e a quello dei piemontesi del 1860-61. Oggi la fortezza è tornata all’antico splendore, grazie a un grande intervento di restauro curato dalla Sovrintendenza di L’Aquila. La struttura, completamente visitabile, comprende tre camminamenti coperti, le vaste piazze d'armi, le cisterne, i resti del Palazzo del Governatore, la Chiesa di San Giacomo e le caserme dei soldati.
La Fortezza di Civitella del Tronto con i suoi oltre 500 metri di lunghezza e i 25.000 metri quadrati di superficie complessiva, rappresentava un baluardo inespugnabile posto a controllo del confine settentrionale del Regno di Napoli prima, del Regno delle due Sicilie, poi. La Fortezza, così come appare oggi, viene costruita a partire dal 1559, sotto il regno di Filippo II di Spagna, probabilmente su un precedente castello medievale: le preesistenti fortificazioni angioine ed aragonesi vengono infatti completamente demolite in quanto superate dalle nuove tecniche militari d'assedio e dall'introduzione dei cannoni. Dal punto di vista architettonico il Forte di Civitella può essere suddiviso, in due parti: una più prettamente difensiva e l'altra abitativa (destinata ai soldati). Nel punto più alto della Fortezza, a 650 metri sul livello del mare, si gode di una magnifica visuale sul paesaggio circostante sui massicci del Gran Sasso, della Maiella, dei Monti Gemelli fino al Mare Adriatico. Sempre nel punto più alto della Fortezza, si notano ancora i resti del Palazzo del Governatore, enorme edificio inaugurato nel 1574, e la chiesa di San Giacomo (consacrata nel 1604), oggi fortemente modificata rispetto all'originale. Proseguendo all'esterno della chiesa, si percorrono i siti che erano un tempo magazzini coperti, e superati questi ultimi, si entra nel Corso principale, la via dove si svolgeva la vita extra militare del Forte e sulla quale si vedono i resti degli alloggiamenti della guarnigione. Di fronte a questi si trovano gli ambienti di servizio del Forte tra i quali spiccano il Gran Magazzino dell'Artiglieria, luogo deputato al deposito dei cannoni, e i locali che ospitavano le cucine e le mense per i soldati. Questi luoghi sono oggi utilizzati per contenere la collezione di armi antiche e di mappe riguardanti la storia di Civitella del Tronto. Il Museo delle Armi e delle Mappe Antiche della Fortezza di Civitella del Tronto è ospitato nei locali che, un tempo, costituivano i magazzini dell'artiglieria e le antiche mense e cucine del forte.
Nella seconda fortezza più grande d'Europa è possibile partecipare ad avventure wild con la possibilità di vivere un emozionante sogno, scortati da lupi e rapaci liberi. Un'esperienza unica per conoscere dal vivo tutti gli animali presenti nella fauna italiana, come lupi, falchi, poiane e aquile, che seguiranno i visitatori in totale libertà. All'interno della Fortezza vengono allestite zone didattiche dove le persone possono ampliare ulteriormente le proprie conoscenze storiche e culturali ed apprendere l'arte della falconeria. I falchi stupiranno i presenti con i loro voli ad alta velocità; il falco pellegrino che con le sue picchiate può raggiungere i 320 km orari passerà sulle teste dei visitatori con una precisione millimetrica.
Nei dintorni da non perdere le visite all' Eremo di Santa Maria Scalena, alla Riserva Naturale Gole Salinello, la Grotta Sant'Angelo, il Santuario Santa Maria dei Lumi, il Museo Nina, l'Abbazia benedettina di Montesanto, un vero e proprio “luogo dell’anima” immerso nel silenzio di un colle boscoso sul quale fu edificato, per opera di San Benedetto, uno dei centri benedettini più fiorenti della regione, Faraone Vecchio, a pochi chilometri dal centro abitato, borgo dimenticato ricco di fascino e mistero, sospeso in un lembo di terra racchiuso tra i fiumi Vibrata e Salinello.