Capestrano
Dove si trova: Capestrano (AQ) è adagiato su un assolato colle dominante l'altopiano di Navelli e la valle del Tirino. Parte del territorio comunale rientra nell'area del Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
Perché visitarlo: le origini del paese sembrano risalire al periodo tra i secoli X e XI d.C., ma il primo documento storico nel quale si fa riferimento al borgo di Capestrano porta la data del 1284. In età moderna Capestrano fu dominato delle famiglie Piccolomini Todeschini, Medici e Borbone divenendo sede di un marchesato e, successivamente, di un principato. L'abitato è sovrastato dalla mole del Castello Piccolomini, con i suoi due torrioni cilindrici e la torre quadrata. L'edilizia intorno al castello è certamente la più antica, ma il paese presenta ancora un tipo di architettura gentilizia risalente ai secoli XVI e XVII. Notevoli ed interessanti le testimonianze architettoniche, archeologiche e storiche del passato. Il ritrovamento in un vigneto della zona nel 1934 del Guerriero Italico di Capestrano, statua funeraria in pietra del VI secolo a.C., attualmente esposta al Museo Archeologico di Chieti, testimonia lo splendore dell'antica civiltà italica. Il paese ha dato i natali al francescano San Giovanni da Capestrano del quale si ricorda l'intensa attività evangelizzatrice nella prima metà del XV secolo. Il territorio, meta di un turismo di tipo principalmente naturalistico, legato alle bellezze paesaggistiche della valle, offre numerosi percorsi cicloturistici ed equituristici attraverso l'Ippovia del Gran Sasso e la possibilità di praticare sport acquatici come la canoa o kayak sul Tirino o attività subacquee nel lago di Capodacqua.
"Medievalia", "La Bettola”, "Burgus Lupuli", sono solo alcune delle interessanti rievocazioni storiche che si celebrano ogni anno nello scenografico contesto del borgo, insieme a numerosi altri eventi e manifestazioni di ogni genere, come la sagra estiva che dal 1982 vede protagonista assoluta la “Trota del Tirino”, alimento principe della gastronomia locale,
Cosa vedere:
- Chiesa di San Pietro ad Oratorium: dell'antico cenobio, fondato nell'VIII secolo e facente parte del monastero di S. Vincenzo al Volturno, rimane oggi solo la chiesa rinnovata in stile romanico nel 1117;
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Convento di San Francesco: è noto come Convento di San Giovanni, in omaggio al suo fondatore, nato a Capestrano nel 1386, morto a Belgrado nel 1456 durante una crociata, santificato nel 1690 dal papa Alessandro VIII;
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Santa Maria della Pace: chiesa consacrata nel 1768, è un compendio del barocco abruzzese, con richiami rinascimentali. La monumentale facciata a pannello presenta tre portali e tre finestre. L'interno barocco, a pianta rettangolare, è diviso in tre navate con decorazioni di Carlo Antonio Santini, come il fonte battesimale del 1839. Bellissimo il campanile;
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Castello Piccolomini: sorge nella parte più alta del paese. Costruito sui resti di una fortificazione medievale della quale rimane la torre quadrata, fu ampliato da Antonio Piccolomini intorno alla metà del 1400. Presenta una pianta triangolare e facciata racchiusa tra due torri cilindriche. L’ingresso posteriore è protetto da un fossato su cui in origine si calava un ponte levatoio poi sostituito da una scalinata in pietra. Nel cortile interno si trova un pozzo quattrocentesco e larghe scalinate in pietra consentono l'accesso dal cortile ai piani superiori. Dalla torre merlata è possibile scorgere la splendida vallata che consente di tornare con l’immaginazione a ciò che si sarebbe potuto vedere in epoca medievale e rinascimentale quando il castello assicurava il controllo e la difesa del territorio. Oggi è sede del Municipio e di un piccolo museo militare dedicato alle due grandi guerre;
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Area archeologica: corrisponde al sito dell'antica città vestina di Aufinum. La campagna di scavo condotta a partire dal 1934, ha portato alla luce una vasta necropoli e i resti di una cavea e di una cinta muraria, oltre a numeroso materiale epigrafico e numismatico. Il celebre "Guerriero" e la sua probabile figlia (o consorte), la "Dama" di Capestrano, provengono proprio da questo sito. Quello che è venuto alla luce è una realtà raramente documentabile altrove, con un’importanza storico-archeologica di sorprendente interesse;
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Fiume Tirino: un vero gioiello del Parco la pulizia e limpidezza delle sue acque, in buona parte navigabili. La vegetazione è lussureggiante, lo attraversano germani reali e stormi di eleganti aironi. La temperatura costante e l’abbondante ossigenazione delle acque permettono alla trota Fario, specie autoctona, di essere l’unica tipologia di pesce che popola il Tirino. Proprio qui, già da diversi anni si attuano progetti ed iniziative con l'obiettivo di promuovere la conoscenza dell’ambiente e del territorio e sviluppare e ricercare programmi per il turismo sostenibile e responsabile;
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Lago di Capodacqua: realizzato nel 1965 per scopi agricoli, è un piccolo lago artificiale originato d a un'omonima sorgente del Tirino. Per la qualità dell'acqua e la presenza di numerosi resti sul fondo è un affascinante bacino di altura, definito nel panorama turistico internazionale "La piccola Atlantide d’Abruzzo".
Cosa mangiare: il gambero d’acqua dolce, arrosto o “in purgatorio”, la trota del Tirino arrosto, in salsa verde o in guazzetto e la chitarra al sugo di gamberi di fiume, rappresentano le eccellenze della cucina locale. La produzione di pregiati vini come il Montepulciano d'Abruzzo, il Pecorino e il Trebbiano testimoniano la forte tradizione enologica del territorio. Rilevante è anche la produzione olearia nonché quella ortaggi, farro, mais per polenta, ceci, "fagioli poverelli" e grano Solina. Sulle sponde del Tirino, dopo più di un secolo, si coltiva anche la canapa per la produzione di prodotti alimentari, come olio e farina. Tra i frutti della terra, "l' mmalle" (mandorle) sono o l'ingrediente principe dei tradizionali "Amaretti". Alle ricorrenze del calendario si legano indissolubilmente alcune preparazioni come le "Ciambelle di San Biagio" la "Pizza dolce all’anice" di Pasqua, la succulenta "Pizza di San Martino" (con alici e peperoni), le "Sette minestre" della vigilia di Natale (minestra di lenticchie, minestra di ceci, spaghetti al sugo di trota, baccalà, cavoli lessi in pastella, rape rosse e pizze fritte salate in sostituzione del pane).
Fa parte di: Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Foto: Ra Boe / Wikipedia
(magda 11/05/2020)
Provincia: L'Aquila
CAP: 67022
Prefisso: 0862
Altitudine: 465m
POSIZIONE GEOGRAFICA