Il prodotto: la carota dell'Altopiano del Fucino è tenera, croccante e dal sapore dolce, di colore rosso arancio.
Si presenta perfettamente liscia. Le caratteristiche tipiche delle varietà coltivate vengono esaltate dall’altitudine (700 m s.l.m.) e dalla natura del terreno in cui la carota trova le condizioni ideali per lo sviluppo. Nella pratica comune le carote da consumo fresco si raccolgono quando le radici non hanno raggiunto il loro massimo accrescimento, al fine di esaltarne le caratteristiche organolettiche, nutrizionali e in particolare la croccantezza.
E' sottoposta ad un rigido disciplinare. L’acqua di lavorazione, classificata potabile, viene sistematicamente controllata mediante analisi chimica per garantire i requisiti essenziali di idoneità.
Dove si produce: la zona di produzione di questa carota comprende l’intero comprensorio dell’Altopiano del Fucino, in provincia dell' L’Aquila. In particolare sono interessati i seguenti comuni: Avezzano, Celano, Cerchio, Collarmele, Pescina, S.Benedetto dei Marsi; Gioia nei Marsi, Lecce dei Marsi, Ortucchio, Trasacco, Luco dei Marsi.
Come gustarlo: sono consumate fresche in insalata e sono alla base di numerose preparazioni culinarie.
Eventi:
- "Sagra della Carota" a Trasacco (AQ)
- "Festa degli Ortaggi" a S. Benedetto dei Marsi (AQ)
Storia: Fu il principe Alessandro Torlonia a concretizzare il proposito, già ventilato in epoche passate, di prosciugare il lago Fucino, intorno al 1862, agendo da promotore per la realizzazione dell’emissario. L’opera di bonifica si concluse solo nel 1876 lasciando la superficie disponibile alle future coltivazioni agricole. I terreni che ospitano queste coltivazioni, originati dalla sedimentazione secolare dei detriti di natura rocciosa erosi dalle montagne perimetrali, furono destinati dapprima al pascolo e successivamente a colture di cereali; e con il trascorrere degli anni, si arricchirono di quella microflora e fauna utili diventando sempre più fertili, tanto che oggi il Fucino è tra i suoli più ricchi d’Italia. Terra giovane, naturalmente fertile, considerata esente da forme di inquinamento.
Fa parte di: Consorzio di tutela e valorizzazione degli ortaggi dell'Altopiano del Fucino, Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), marchio IGP.
L.T. 08-05-2020