gelatina di mela cotogna

Cotognata e marmellata di mele cotogne

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Il prodotto: la marmellata di mele cotogne e la cotognata si ottengono dal frutto del Cydonium vulgaris o malus.

Matura in autunno. E' caratterizzata da un sapore fortemente acido e poco gradevole nonostante sia molto profumata; per questo motivo non è adatta al consumo fresco. Risulta invece molto indicata per la preparazione di marmellate, conserve e gelatine perché presenta un alto contenuto di pectine e tannini. Conosciuta in tutto il bacino del Mediterraneo e anticamente apprezzata per le capacità astringenti, ha una forma ovale, costoluta. È di colore verdastro e diventa gialla man mano che matura.

Come si prepara:

Per la preparazione della frutta si utilizzano dei normali arnesi da cucina, mentre per la cottura della marmellata sarebbe opportuno tornare all’utilizzo del caldaio di rame, che conferisce al prodotto caratteristiche organolettiche superiori. I metodi di produzione che seguono si riferiscono a una preparazione casalinga, ma in Abruzzo non mancano alcune realtà produttive interessanti.

  • preparazione della marmellata di mele cotogne si sbucciano le mele e si tagliano in quarti eliminando il torsolo centrale e i semi. Dopo aver pesato la massa ottenuta si aggiunge lo zucchero in pari peso e il succo di 1 limone per ogni chilogrammo di prodotto. Si lascia riposare per qualche ora, in modo da far sciogliere lo zucchero, prima di procedere alla cottura fino a ottenere la consistenza desiderata. A metà cottura il tutto viene passato al setaccio per ottenere un prodotto più uniforme che viene sistemato in vasi a chiusura ermetica da conservare al buio.
  • preparazione della cotognata: si tagliano le mele a spicchi con la buccia eliminando il torsolo e i semi. Si aggiunge pari peso di zucchero e pochissima acqua e si cuoce il tutto mescolando fino a che si stacca dalle pareti della pentola. La cottura e’ completa quando il composto vira al colore arancio. Quindi, ancora calda, si passa al setaccio (con passaverdure o frullatore a immersione) e si versa sopra una placca metallica da forno spolverizzata di zucchero per poi livellarla fino a un dito di spessore, lasciando asciugare all’aria per 4-5 giorni. Infine, si taglia a pezzi regolari che si passano velocemente nello zucchero semolato. I pezzi ottenuti si conservano avvolti in carta oleata in scatole di metallo.

Dove si produce: in un’area vasta, che spazia un po’ in tutto il centro Italia, e ha riferimenti importanti in Abruzzo, e in molti dei territori dell’antico regno borbonico.

Come gustarlo: come  marmellata o cotognata, una marmellata dura da assaporare in pezzi.

Curiosità: le antiche ricette relative alla conservazione si trovano nel De re rustica di Columella, quando veniva conservata essenzialmente cruda con il miele, mentre intorno al 1600 cominciò a essere utilizzata come conserva aggiunta a mosto. Successivamente, con l’introduzione dello zucchero semolato in cucina il metodo di preparazione delle marmellate si è standardizzato.

Fa parte di: Prodotti agroalimentari tradizionali (PAT)

L.T.- 13-05-2020