Panoramica
La chiesa di Santa Maria Del Lago, anticamente detta così per via della vicinanza del bosco (Lucus) era un'abbazia benedettina, come testimoniano le aperture laterali a forma di ogiva verso il chiostro. La facciata, estremamente spoglia e semplice, introduce a un interno elegante e sobrio, con eleganti affreschi del XII secolo, purtroppo parzialmente sbiaditi dal tempo e dalla sovrapposizione di altre pitture. Ma il vero capolavoro della chiesa è l'ambone policromo, del maestro Nicodemo da Guardiagrele, bellissimo esempio di scultura romanica. Scolpite in rilievo sull'ambone vi sono storie veterotestamentarie (tra le quali: Davide che affronta l’orso, Giona inghiottito dal pesce, Giona rigettato dal pesce); storie di Santi (San Giorgio che uccide il drago); figure allegoriche; animali fantastici; deformi figure umane come telamoni. In dimensioni maggiori e in rilevo molto più accentuato sono scolpiti i simboli del Tetramorfo. L'opera inoltre è firmata e datata (1159). Le ampie tracce di policromia ancora visibili fanno di questo pregevolissimo monumento - tra i maggiori d'Abruzzo, ma di rilievo senza dubbio nazionale - una rara testimonianza dell'uso di dipingere le sculture, un tempo molto diffuso, ma oggi difficilmente visibile a causa del degrado del colore.
Nella chiesa è conservato l'affresco del Giudizio Universale, di cui restano solo delle parti. Esso è situato nell'abside centrale e raffigura un grande Cristo in trono del quale restano solo i piedi e, al suo fianco, vi è un angelo con una lunga tromba che chiama i defunti a risorgere. Questi sono raccolti in piccoli riquadri alla destra dell'angelo. Nel registro inferiore sono allineati i dodici apostoli in posizione rigida e severa quasi a costituire una commissione giudicante. L'affresco è datato dal Matthiae (Matthiae 1969) alla seconda metà del Duecento riconducibile alla cultura del XII secolo e precisamente al periodo di realizzazione dell'ambone (1158). L'opera risulta molto vicina alla cultura pittorica bizantina. La scelta di creare l'affresco dell'abside risponde ad un preciso intento pedagogico, quello di focalizzare l'attenzione dei fedeli sul momento finale e drammatico della storia dell'umanità durante tutto lo svolgimento della celebrazione e non limitatamente al momento dell'uscita dalla chiesa. La stessa chiesa ospita ancora una pregevole Madonna con Bambino del 1490, attribuita ad Andrea de Litio, massimo pittore abruzzese del suo tempo.