Panoramica
Dove andate in vacanza quest’anno? A Farindola, naturalmente: magico territorio che profuma di erba e di fieno con note di sottobosco e fungo, come il pecorino Presidio Slow Food, che qui, più che un prodotto, è uno stile di vita.
Se volete fare un pieno di natura, siete nel posto giusto.
Il borgo sorge nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a 530 metri d’altezza, che si spinge fino ai 1892 metri con la vetta del monte San Vito e ai 2077 metri del Siella, per oltre 45 chilometri quadrati di estensione, tra boschi, pascoli d’alta quota, ambienti fluviali, rupestri, forestali e coltivati, che favoriscono l’insediamento di numerose specie faunistiche e floristiche.
Nei pressi del paese si estende la Riserva regionale Voltigno e Valle d’Angri attraversata dal fiume Tavo e caratterizzata da sporgenze rocciose, pareti scoscese, forti pendenze e ricca vegetazione. Qui, attraverso un Sentiero Natura potete raggiungere l’Area faunistica del camoscio, la prima realizzata nel Parco, a cento anni dalla scomparsa dell’ultimo camoscio sul Gran Sasso. Dovete però appostarvi e rimanere in silenzio perché i pochi esemplari che vivono nei cinque ettari recintati a loro dedicati, sono schivi e poco inclini a farsi vedere.
I camosci si sono puntualmente riprodotti nel corso degli anni e alcuni di essi, nell’ambito di operazioni condotte dall’Ente Parco, sono stati prelevati e liberati sul Gran Sasso.
Sempre nella zona trovate la “mitica” Cascata del Vitello d’oro in cui il fiume Tavo, dopo aver attraversato la Grotta Bocca dell’Inferno, dimostra di saper saltare.
La leggenda narra che ad alcune donne intente ad attingere acqua con una conca, nei pressi della cascata, all’alba del giorno di san Giovanni, apparve una piccola vitella di colore giallo-oro, da cui il nome.
L’acqua viene captata dall’acquedotto per i consumi idrici, quindi potete ammirare il salto di oltre 30 metri solo in alcuni periodi dell’anno, quando le piogge e lo scioglimento della neve ricaricano le falde acquifere e la portata supera quella intubata.
La vallata carsica di Rigopiano vi aspetta con le sue antichissime capanne a tholos, usate dai pastori come abitazioni provvisorie, e con invitanti proposte escursionistiche tra i boschi, rifocillate da un punto ristoro, aperto in estate. Da qui, inoltre, transita un tratto dell’Ippovia del Gran Sasso, che vi offre un’ulteriore opportunità di svago e di sport.
Se volete invece fare un pieno di storia e di arte locale, attraversate il centro storico: gli antichi forni, i portali d’ingresso delle case, le caratteristiche scalette, testimoniano l’origine medievale del delizioso centro rurale, dedito nei secoli all’agricoltura, alla pastorizia e all’artigianato.
Visitate la chiesa madre di San Nicola, ricostruita negli anni ‘20 su un precedente edificio datato 1080, con un portale in pietra lavorata e al suo interno, a navata unica, semplice e regolare, ammirate una statua lignea di Sant’Antonio. All’uscita, trovate un monumento in ricordo degli emigranti farindolesi deceduti nella tragedia di Marcinelle nel 1956.
E se la vostra vacanza è orientata alla gastronomia, preparatevi a piacevoli maratone a base dei prodotti locali, fra tutti, come già ricordato, il pecorino di Farindola, caratterizzato dall’impiego di caglio di suino il cui uso ha origini antichissime e la tecnica produttiva tramandata di generazione in generazione.
Seguono la pasta alla chitarra, le sagne con i fagioli, il “cif e ciaf” (secondo piatto a base di carne di maiale con erbe aromatiche), le salsicce di maiale e di fegato, la patata della varietà “Fiocco di neve”, molto saporita.
Infine, per voi appassionati di sagre e di manifestazioni tradizionali, Farindola vi propone durante l’anno un calendario ricco di eventi, come il Carnevale farindolese, “Lu faone di San Giuanne”, “Pecorino&Pecorini”, “I frutti del gregge”. Prendete nota.