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Destinazione

Orsogna

Relax, bellezza, natura e tradizioni per chi a occhi aperti sogna

Data:
Tempo di lettura:

3 min

Argomenti
  • Comuni d’Abruzzo
Orsogna Ph. Pietro Opera propria, CC BY-SA 4.0

Panoramica

Descrizione lunga

C’è chi dice che il nome Orsogna derivi dagli orsi che anticamente abitavano il territorio; c’è chi invece sostiene che sia la vicina contrada Rissogna ad avergli regalato la denominazione.


Comunque siano andati i fatti, è indiscutibile la bellezza e l’amenità del borgo in provincia di Chieti, che si eleva verso il cielo a circa 500 metri d’altezza, a pochi km dal Parco nazionale della Maiella
Tutto è verde intorno a voi. Verde che splende nei vigneti, negli uliveti, nei prati, nelle valli e nel Parco fluviale dell’Annunziata che abbraccia l’abitato. Un polmone maestoso, quest’ultimo, che vi invitiamo ad esplorare per la ricchezza della sua vegetazione. 


Potete imbattervi in rare orchidee, primule e ciclamini, tra piccoli corsi d’acqua che in passato alimentavano diversi mulini, oggi abbandonati; non è poi così difficile che incontriate nel folto di cerri e roverelle il muso aguzzo della volpe, specie nelle ore serali, ma alla puzzola rinunciate, troppo difficile incrociarla. 


Nei pressi dell’area protetta trovate l’omonimo Convento dei frati francescani, fondato nel 1448 da San Giovanni da Capestrano: è un complesso di grande rilievo architettonico, giunto quasi intatto fino ai nostri giorni e recentemente ristrutturato, con affreschi risalenti al XVI secolo. 


Una volta rientrati in centro, raggiungete la pineta cittadina da cui si gode il panorama della Maiella – Montagna madre per eccellenza - che domina le vallate circostanti, quindi spostatevi nella chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, di epoca settecentesca; all’interno potete ammirare due antiche croci da processione dell’artista e orafo Nicola da Guardiagrele, il geniale abruzzese, che impreziosì nel Quattrocento chiese, abbazie e cappelle di mezza Italia centrale con ostensori, croci, busti-reliquario, paliotti d’altare. 


A questo proposito, vogliamo ricordarvi che siete in uno dei centri abruzzesi che nel Rinascimento, grazie anche al grande maestro guardiese e alla sua scuola, toccò i vertici dell’arte orafa, per originalità, ricchezza e bellezza. 


Perché non acquistate allora un “ricordino” aureo del borgo? Fra i gioielli più rappresentativi, vi consigliamo le “Sciacquajje”, grandi orecchini a forma di mezzaluna finemente cesellati e arricchiti di pendenti. Una meraviglia.
Se capitate in paese nel periodo pasquale, fermatevi ad assistere alla suggestiva Festa dei Talami, scenografica sfilata di sette carri allestiti con sacre effigi ispirate alla Bibbia che si tiene il Martedì dell’Angelo. 
A tavola, nutritevi della tradizione più golosa della provincia provando anche un piatto locale, che si chiama “Pizz' e ffojje”, una focaccia di farina di mais frantumata nella zuppa di verdura. La minestra che avanza si riscalda in padella con olio e prende il nome di "li mijicalle" (letteralmente, le briciole o molliche).


Cos’altro vedere:

  • La “Torre di Bene”
  • La Cappella S. Berardino
  • La festa dei "Talami" (evento)
     

Etichetta

  • Borghi
  • Comuni

Posizione della Destinazione

Geolocalizzazione

42.221017413073, 14.279308319092

Ultimo aggiornamento

20/06/2023, 16:51

Pubblicato da AbruzzoTurismo