Panoramica
Sapevate che in passato Sulmona fu a lungo conosciuta come “Siena degli Abruzzi”?
Grazie al suo patrimonio monumentale di chiese e di palazzi costruiti in vari stili da esperte maestranze e da raffinati artigiani locali, il borgo peligno nel Parco nazionale della Maiella, in provincia dell’Aquila, è ancora oggi, più che mai, una piccola capitale d’arte, dove potete trascorrere un incantevole soggiorno, coccolati dalla storia e dalla diffusa bellezza del territorio.
Fate subito la conoscenza del suo cittadino più celebre, il poeta Ovidio, che qui nacque nel I secolo a.C. tramandando nei millenni l’immagine del centro abruzzese con la sua “Sulmo mihi patria est, gelidis uberrimus undis” (ricchissima di fresche acque).
Le sue tracce, a dire il vero rare, si dipanano per il paese, con una testa quattrocentesca, forse appartenuta alla scultura che Polidoro Tiberti, capitano della città, fece realizzare; una statua in pietra del XV secolo nel Palazzo della SS. Annunziata, che conserva anche una sua figuretta scolpita nella cornice marcapiano, e un’altra opera in bronzo dei primi del Novecento, dell’artista Ettore Ferrari, sistemata in piazza XX settembre.
I fasti della “Sulmo” romana potete rintracciarli in alcuni siti come la Domus di Arianna, dei secoli I a. C.-II d.C. e il Santuario di Ercole Curino, IV secolo d.C. – II d.C. alle falde del monte Morrone.
Ma per avere un quadro completo della storia più antica del territorio, dovete visitare il Polo museale civico dell’Annunziata, che come tutti i musei rappresenta il biglietto da visita della città.
Se però avete solo una giornata a disposizione, dedicatevi ai monumenti di maggior spicco, come la Cattedrale di San Panfilo, il complesso dell’Annunziata e il grandioso portale della chiesa di San Francesco della Scarpa, che vi si mostrano fra piazze ampie, vicoli, antiche mura, fontane ed edifici religiosi di varie epoche.
Vale di sicuro una visita anche l’abbazia di Santo Spirito al Morrone, nota anche come abbazia Morronese o Celestiniana, che sorge nell'omonima frazione Badia, a circa 5 chilometri dal centro (da cui parte anche il Sentiero dello Spirito, trekking di oltre 70 chilometri che tocca tutti gli eremi Celestiniani del Morrone e della Maiella).
Un maestoso monumento, che racconta del tempo in cui il monaco Pietro Angeleri (futuro papa Celestino V), scelse Sulmona come dimora e sede del nuovo ordine religioso dei Celestiniani, costruendo sul Morrone la badia e, più in alto, il piccolo eremo di Sant’Onofrio.
Prima di pranzo o di cena, immergetevi nello shopping in corso Ovidio in cui si affacciano le botteghe artigiane con le vetrine addobbate di confetti, celebre tradizione locale, in voga già nel ‘300 come attestano alcuni documenti. Se volete saperne di più, visitate il Museo dell’arte e della tecnologia confettiera, in cui fra macchinari vari, potete osservare la ricostruzione di un laboratorio settecentesco con antichi strumenti come mortai e colini multipli per lo sciroppo di zucchero.
Oltre ai confetti, riportate a casa un bijoux in oro, altro cavallo di battaglia di Sulmona, che nel Medioevo fu sede di una importante scuola di oreficeria e ancora oggi cerca di tenere alta la tradizione.
A tavola trovate una gastronomia a km0, con i prodotti della fertile valle Peligna, già apprezzata da Plinio, come l’aglio rosso di Sulmona, dal colore rosso vinoso e dal sapore intenso.
Accanto ai maccheroni alla chitarra conditi con sugo d’agnello, assaggiate sagne e fagioli e arrosticini di carne ovina. Tra i dolci, oltre ai confetti, trovate una cascata di delizie, come torroni, ferratelle, cassata sulmonese, mandorle, mosto cotto.
Se decidete di trascorrere più giorni a Sulmona, visitate in centro il punto informazioni del Parco, che vi darà preziose istruzioni sui vari percorsi lungo il territorio, da percorrere a piedi, in auto o in bici.
Buona vacanza.
Cos’altro vedere:
L’Acquedotto medievale
Palazzo Sanità
Porta Romana
La chiesa di Santa Maria della Tomba
Il Polo culturale civico diocesano di S. Chiara
La fontana del Vecchio
La Giostra cavalleresca