Descrizione: capoluogo marsicano quasi interamente distrutto dal terremoto del 1915, Avezzano si distende ai margini nord-occidentali della piana del Fucino. Dalla centralissima piazza Castello dominata dal maniero appartenuto alle famiglie Orsini-Colonna il tour prende avvio in direzione sud, attraversando la periferia in località Borgo Incile proprio tra i cunicoli di Claudio –straordinaria opera idraulica di epoca romana creata dall’imperatore Claudio per il prosciugamento del lago Fucino – ed il monumentale Incile del Fucino, costruzione ideata nella seconda metà dell’Ottocento da parte del principe Alessandro Torlonia il quale, grazie all’utilizzo delle due infrastrutture, riuscì effettivamente a realizzare l’opera di bonifica.
Pedalando comodi sulla SP 22 immersi nella fertile piana – qui si coltivano ortaggi e prodotti IGP come le patate e le carote del Fucino, ma ma trovano spazio anche le grandi antenne di uno dei centri più importanti in Europa per la gestione delle telecomunicazioni satellitari – si oltrepassa Luco dei Marsi, con i resti del sito archeologico di Lucus Angitiae, e si arriva a Trasacco, caratterizzata dalla presenza della medievale torre Febonio, con la sua originale struttura quadrata alla base e circolare alla sommità. Procedendo come una lama sulla rettilinea SP 19, si entra nel territorio della Vallelonga raggiungendo le case-mura del borgo di Collelongo.
Da qui comincia l’impegnativa ma spettacolare ascesa al gruppo montuoso della Serra Lunga che separa la Vallelonga dalla Valle Roveto, fino agli oltre 1500 metri raggiunti al valico di Sant’Elia, dove il panorama che ci attende vale davvero la fatica fatta per raggiungerlo. Dopo una sosta ristoratrice al vicino rifugio immerso nelle infinite aperture di prati verdi, il percorso prosegue nel bosco, lambendo l’eremo di Santa Maria della Ritornata e scendendo verso Civita D’Antino, luogo d’elezione di una colonia di pittori scandinavi tra fine Ottocento ed i primi anni del Novecento.
Giunti a fondovalle, ci si immette sulla SR 82 e seguendo il corso del fiume Liri si raggiunge Civitella Roveto il cui territorio circostante abbonda di tartufi, funghi, uliveti della cultivar locale Monicella e numerosi castagneti dai quali arriva la gustosa roscetta della Valle Roveto, varietà autoctona compresa tra i prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) abruzzesi. Si supera quindi Canistro, il paese delle acque minerali, puntando decisi verso Capistrello, al confine con i Piani Palentini, dove si trova lo sbocco dell’emissario di Claudio, l’opera idraulica realizzata poco meno di 2000 anni fa dall’imperatore romano, incontrata in avvio di tour. Avezzano è ormai a pochi chilometri, ma c’è bisogno di superare ancora il piccolo strappo che conduce alla Riserva naturale guidata del Monte Salviano, meta ideale per rilassanti passeggiate ed attività sportive immersi nel verde. Superato il bivio a sinistra per il Santuario della Madonna di Pietraquaria, si procede comodamente in discesa rientrando in città questa volta dalla parte est, prima di conquistarsi l’agognato riposo all’ombra dei giardini di piazza Castello.
Curiosità: giunto a Roma per il suo Grand Tour, il pittore danese Kristian Zahrtmann arrivò a Civita D’Antino su invito del suo modello. Tornando ogni anno durante la stagione calda, decise di portare con sé una novantina di artisti scandinavi dando vita nel 1883 ad una scuola estiva di pittura grazie alla quale nel corso degli anni furono ritratti paesaggi, scene di vita quotidiana, tradizioni popolari e costumi locali. L’esperienza terminò intorno ai primi del Novecento in seguito al terremoto della Marsica del 1915 ed alla successiva morte di Zahrtmann avvenuta due anni dopo.