Panoramica
Il cammino di Celestino è un percorso alla scoperta degli eremi abitati da Pietro da Morrone.
Il cammino di Celestino è un percorso alla scoperta degli eremi abitati da Pietro da Morrone.
L'itinerario, nato nel 2018 per volontà del Parco Nazionale della Majella per far conoscere al mondo il suo patrimonio di eremi rupestri, si percorre in 6 giorni ed è suddiviso in 6 tappe con due varianti, interamente a piedi sulla Rete Sentieristica Ufficiale del Parco, con pochissimi tratti su strade sterrate o asfaltate, ricalcando i sentieri che percorsi da Celestino V. Lungo il percorso si visitano sette eremi rupestri, due abbazie, un sito tombe rupestri, 2 siti archeologici e 10 comuni: Sulmona, Pacentro, Roccacaramanico, Caramanico, Decontra, Roccamorice, Abbateggio, Lettomanoppello, Manoppello e Serramonacesca.
Secondo la storiografia recente l'Abruzzo fu una delle prime regioni a ricevere il messaggio cristiano, grazie alla sua vicinanza con Roma. Le montagne impervie della nostra regione hanno rappresentato, nel corso dei secoli, un luogo adatto alla vita anacoretica e alla meditazione, tanto che in tutto l'Abruzzo si contano quasi cento eremi. Ancor oggi donano al visitatore il ricordo della magia e della sacralità che li hanno caratterizzati nel corso del tempo. Tra le figure di Santi eremiti che hanno abitato questi luoghi, la più emblematica è sicuramente quella di Pietro Angelerio, nato ad Isernia nel 1215, conosciuto come Fra Pietro dal Morrone, divenuto successivamente Papa con il nome di Celestino V e noto per il suo rifiuto al pontificato dopo solo pochi mesi.
La partenza avviene alla Badia Celestiniana di Sulmona e dopo aver toccato Pacentro, Roccacaramanico, Caramanico Terme, Roccamorice e Lettomanoppello si conclude all'Abbazia di S. Liberatore a Maiella nel comune di Serramonacesca.
Le tappe:
Ha inizio dalla meravigliosa Badia morronese. Visitata la Badia si prosegue in direzione della montagna del Morrone fino ad arivare all' Eremo di S. Onofrio al morrone. E' possibile visitare anche il Tempio italico di Ercole Curino. Dalla Badia per una strada sterrata bellissima tra campi coltivati e muretti a secco si raggiunge il borgo medievale di Pacentro. Durata: 5 ore, lunghezza 13 km.
Da Badia Morronese a Caramanico per la vetta del monte Morrone
Questa variante molto impegnativa consente di raggiungere Caramanico in una sola giornata evitando così la tappa per Pacentro - Passo San leonardo (tappa 2). Comporta la traversata "stretta" del massiccio del morrone passando per l'omonima vetta a quota 2.061. Visitata la Badia Morronese e l'eremo di Sant'onofrio al Morrone si torna indietro attraverso una pineta e una carrareccia fino a giungere all'eremo di San Pietro. Si prosegue nel bosco e poi per un ripido canale fino alla base del Colle dei Cani e, giunti a cima al Morrone si scende al rifugio Laccio della Madonna lungo il versante opposto del massiccio. Si prosegue fino alla chiesa di San Vittorino e per la strada asfaltata a Caramanico Terme. Variante molto difficile per lunghezza e dislivello in ambiente di alta montagna. Difficoltà EE (escursionisti esperti). Durata: 9 ore.
Da Pacentro a Caramanico Terme per il Passo San Leonardo (1293 m.s.l.m.)
Consente di passare dalla Valle Peligna alla Valle dell'Orta aggirando il Morrone per il Passo San leonardo. Si parte a monte delle torri di Pacentro per il sentiero che conduce al Passo di San Leonardo, dove si trova un rifugio con ristorante e camere. La salita è costante, ma la fatica non è mai eccessiva e viene ripagata dal grandioso panorama che si apre sul massiccio della majella e le sue rave (i ripidi canali che conducono alla vetta del Monte Amaro). Dal Passo di San Leonardo il Cammino è praticamente tutto in discesa con la vetta del Monte Amaro che incombe e la catena del Gran Sasso che incornicia l'orizzonte; una sosta al borgo di Roccacaramanico è d'obbligo per poi ripartire costeggiando il Monte morronefino a intercettare il sentiero per Caramanico. Giunti alla chiesa di S. Vittorino si prosegue per la strada asfaltata fino alla meta. A Caramanico sono da vedere il centro storico con la chiesa di San Nicola e il quartiere San maurizio. Si tratta di una tappa non breve, ma piacevole. Difficoltà E (escursionistico). Durata 6, 30 h. Lunghezza del percorso: 19 km.
Da Decontra a Caramanico Terme per la Valle dell’Orfento
Il Cammino in questa tappa risale per intero la valle del fiume Orfento fino a Ponte della Pietra (m. 975), passa per l'eremo di S. Onofrio e si conclude al borgo di Decontra (m. 810 - ristoro e ricettività). Dal Ponte di Caramanico si scende direttamente nella forra dell'Orfento. Si superano una serie di caratteristici ponticelli in legno, l'antico Ponte di San Cataldo fino a raggiungere il Ponte di S. Benedetto. lo si attraversa continuando in salita nella faggeta e si arriva a Piscia giumenta (cengia orizzontale attrezzata con cavo in acciaio). Giunti a Ponte della Pietra si devia a sinistra per l'eremo e si continua in discesa fino a tornare al Ponte di S. Benedetto dove si prosegue ancora verso valle fino alla deviazione per Decontra. 100 metri di cavo in acciaio a Piscia giumenta segnano il tratto più difficile di una tappa di media difficoltà: EEA (escursionisti esperti con attrezzatura). Durata: 6 ore, lunghezza 18 km.
da Decontra a Fonte Tettone (Mammarosa) per i prati della Maielletta
Da Decontra si sale tra boschetti di acero prima e ampie praterie poi fino a Pianagrande. In estate si consiglia di fare questa salita al mattino con il fresco. Giunti alla sbarra di Pianagrande si scende in faggeta, il sentiero a tratti è più stretto mentre gli affacci sulla Valle dell'orfento si fanno sempre più spettacolari. Superata un'aerea cengiasi giunge all'eremo di San Giovanni. Dopo la visita si prosegue per una stretta scala su roccia e con una ripida (ma breve) salita nella faggeta si torna sulla strada sterrata di Pianagrande dove si devia a destra direzione del Blockhaus. Si percorre la sterrata fino al termine nei pressi del rifugio "Di Marco" dove il sentiero costeggia il grande recinto in cemento, risale sui prati per poi deviare nettamente a nord-est. Si traversano tutti prati della Majelletta fino a incrociare il sentiero che scende fino a Fonte Tettone (ristoro e ricettività). Tappa con un dislivello importante e brevi tratti di sentiero esposto nei pressi dell'eremo di San Giovanni. Difficoltà: EE (escursionisti esperti). Durata: 7 ore. lunghezza 14,5 km
Da Fonte Tettone (Mammarosa) a Macchie di Coco per la Macchia di Abbateggio
Nei pressi di Fonte Tettone ha inizio il sentiero che sale su prato in direzione in direzione del caratteristico "cucchiaio" per scendere con il sentiero che entra progressivamente in faggeta. Prima del bosco la vista sul sottostante Vallone di S. Spirito e il gruppo del Gran Sasso è magnifica. Con circa un'ora e mezza di cammino si giunge all'eremo di Santo Spirito a Maiella Visitato l'eremo si scende fin sul fondo del vallone e si prosegue per la Macchia di Abbateggio. Usciti dal bosco, dopo un tratto su strada sterrata, si devia per un ripido sentiero tra le felci che scende nel Vallone di S. Bartolomeo. Dall'eremo si risale fino a macchie di Coco. In questa zona lontana circa 5 km dal borgo di Roccamorice ci sono ristoro e ricettività nelle località macchie di Coco e Collarso. Tappa di media difficoltà con bei tratti di discesa e una breve salita ripida (su asfalto) per l'eremo di S. Spirito. Difficoltà: EE (escursionisti esperti). Durata h. 5,30. Lunghezza: 13 km
Da Decontra a Macchie di Coco per Pianagrande e Valle Buglione
S tratta di una variante molto lunga e faticosa che consente di risparmiare un giorno di Cammino. Da Decontra si sale Pianagrande e all'eremo di San Giovanni. Risaliti a Pianagrande dall'eremo si scende per l'eremo di S. Spirito e attraversando una faggeta si prosegue a destra per l'eremo. L'ultimo tratto su asfalto è molto ripido e faticoso. Visitato l'eremo si torna indietro sul fondo del vallone e si prosegue verso il vallone di S. Bartolomeo. Dall'eremo si risale fino a macchie di Coco.In questa zona lontana circa 5 km dal borgo di Roccamorice ci sono ristoro e ricettività nelle località macchie di Coco e Collarso. Variante molto lunga e faticosa che impegna l'intera giornata. Difficoltà: EE(escursionisti esperti). Durata 8,30. Lunghezza 21,7 km.
Da Macchie di Coco a Serramonacesca per il Vallone S. Angelo
L'ultima tappa si svolge nel settore più a nord del Parco, tocca due eremi e si conclude a Serramonacesca, all'Abbazia di San Liberatore. Il primo tratto dell'itinerario si svolge su strada asfaltata fino a raggiungere un colle (Acquafredda), si devia su sterrata e poi sul sentiero che gradualmente scende all'interno del Fosso Sant'Angelo di Lettomanoppello. Arrivati sul fondo del fossato, si attraversa per raggiungere all'ombra di imponenti pareti la Grotta Sant'Angelo. Dal vallone si risale fino a toccare la strada provinciale che congiunge Lettomanoppello a Passolanciano. Con il mare in vista si traversa tra muretti e antichi stazzi in pietra fino a scendere all'eremo di Sant'Onofrio di Serramonacesca. Da qui si prosegue ancora in discesa fino all'Abbazia di San liberatore e alle tombe rupestri lungo il fiume Alento. Tappa finale non difficile con brevi tratti in salita alternati a comode discese. Difficoltà: E (escursionistico). Durata a piedi: 6 ore. Lunghezza: 13,5 km
Il percorso è' rivolto a quanti hanno esperienza escursionistica e un buon allenamento. Prima della partenza occorre controllare sul sito del Parco Majella se tutti i tratti di sentiero toccati dal Cammino sono aperti. Potrebbe infatti accadere che a causa di lavori, eventi meteorologici o danneggiamenti alcuni sentieri possano essere momentaneamente non praticabili e quindi chiusi. Il Cammino nella sua interezza è percorribile solo a piedi e non in bici o cavallo. Il cane al seguito non è consentito. Nei mesi estivi è consigliabile iniziare le tappe più impegnative al mattino presto per evitare il gran caldo e avere tempo in più a fine giornata in caso di imprevisti o per visitare il paese di arrivo. Le tappe si concludono sempre nei paesi o in luoghi abitati, mentre le varianti prevedono la possibilità di pernottare in rifugi non custoditi. Per seguire il cammino l'Ente Parco consiglia di utilizzare la Carta Escursionistica Ufficiale del Parco (scala 1:25.000).
Per i viaggiatori che intraprendono il Cammino è disponibile la Charta Peregrini (o Credenziale del Pellegrino) che può essere timbrata nei Centri informazioni del Parco presenti lungo il percorso e che una volta completata da diritto a ricevere la Croce di Celestino, il Testimonium che certifica l'intera percorrenza delle tappe. Il testimonium è il certificato che viene donato al pellegrino che raggiunge tutti i luoghi di culto del Cammino di Celestino e che può dimostrarlo con la propria "Charta Peregrini" personale con tutti i timbri regolarmente apposti.
Informazioni presso l'Ente Parco Majella:
SEDE LEGALE ENTE PARCO
Via occidentale, 6, 66016 Guardiagrele (CH) - tel. + - fax 0864.2570200
Per informazioni sul Cammino: promozione@parcomajella.it.
22/09/2023, 12:48