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Il cammino della Brigantessa: in memoria della "druda" Michelina

Data:

14 aprile 2023

Tempo di lettura:

5 min

Argomenti
  • Cammini

Descrizione

Tu sei il sorriso di Michela e così ti metti in posa e il vestito che tu indossi non è un abito da sposa. E il fucile che tu porti è un fucile vero e non una rosa. 

(Edoardo Bennato, Il sorriso di Michela)

Il 23 Aprile inaugura il cammino de La Brigantessa a Sante Marie (Aq), Piccolo Comune del Welcome, già punto di partenza de Il sentiero Corradino che ripercorre, attraverso il territorio della Marsica, l’itinerario seguito dal giovane principe svevo della casata degli Hohenstaufen per raggiungere i Piani Palentini dove ebbe luogo lo scontro passato alla storia  col nome di  “battaglia di Tagliacozzo”, che decise le sorti del Regno di Sicilia e dell’Italia Meridionale e de  Il Cammino dei Briganti  così denominato in quanto le zone attraversate, situate al confine del Regno delle Due Sicilie con lo Stato Pontificio, videro una forte resistenza contro il nuovo dominio piemontese prima e dopo l'Unità d'Italia. 

Il "cammino della Brigantessa", lungo circa dodici chilometri con percorso ad anello è dedicato alle gesta di Michelina de Cesare il cui ritratto è riprodotto in un grande murales, realizzato  dell'artista italo-cilena di origini pescinesi, Sally Sade Lattanzi. Dopo l'arrivo all'antico e piccolo borgo di Tremonti, nel comune di Tagliacozzo, percorso dal tracciato  della via Tiburtina Valeria, che attraversava le città antiche di  Alba Fucens e Corfinium, si torna a Sante Marie.

Durante il percorso si potrà ammirare la “Big Bench”: prima grande panchina in provincia dell’Aquila, la 241esima d’Italia, alta tre metri e realizzata in ferro e legno poi dipinto di giallo e le altre splendide meraviglie della riserva naturale Grotte di Luppa, che fa parte del progetto di sviluppo sostenibile "Appennino Parco d’Europa" ed è caratterizzata dalla presenza di estesi boschi, perlopiù castagneti,  che hanno permesso al  Comune di Sante Marie di far parte dell’Associazione Nazionale Città del Castagno.  Nella Riserva passa  il "Sentiero enogastronomico della Castagna", un percorso segnalato da pannelli informativi attraverso i castagneti e le tradizioni locali artigianali ed enogastronomiche ad essi storicamente legate. Al suo interno si trova la Grotta della Luppa, meta di speleologi esperti, che si può visitare con l'ausilio di una guida, chiamato anche "inghiottitoio", a circa 1315 m s.l.m. che si raggiunge agevolmente, in circa 15 minuti, seguendo il greto del fiume all'interno dello scenario naturale incontaminato del bosco di Luppa, a nord del monte Guardia d'Orlando, popolato di castagni, faggi, aceri e noccioli e riparo di molti uccelli come l'upupa, la ghiandaia, la poiana. La Riserva è attrezzata con panche, tavoli, punti fuoco e pannelli didattici che illustrano le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dell’area. 

 

 

 

Titolo del Paragrafo
Michelina Di Cesare
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Immagini di Tito Lafolla, ove non diversamente indicato
Credits Immagine Paragrafo
Immagini di Tito Lafolla, ove non diversamente indicato
Descrizione Paragrafo

Il brigantaggio è un fenomeno che avuto grande rilievo nel territorio marsicano. L’8 dicembre 1861 infatti, proprio alle porte di Sante Marie, a Casale Mastroddi, venne catturato il brigante Josè Borjes generale catalano mandato in Italia per riportare sul trono Francesco II. Questo episodio storico ha spinto gli amministratori locali a realizzare ed inaugurare nel 2008 la Mostra-Museo sul Brigantaggio a Palazzo Colelli. Nel corso del tempo la collezione iniziale si è arricchita di cimeli e documenti inediti con armi, foto e lettere d’epoca reperite da antiquari e da aste nazionali. Visitando le sale del Museo del Brigantaggio e dell’Unità d’Italia si potranno osservare da vicino tutti gli aspetti del periodo pre e post unitario, attraverso gli abiti dell’epoca, le comunicazioni e gli armamenti, le armi da sparo appartenute ai due eserciti in lotta all’epoca dei fatti, armi bianche, la doppia monetazione dell’Unità d’Italia appartenuta ai Borboni e ai Savoia e infine le divise militari dei tre eserciti protagonisti in quegli anni (Pontificio, Borbonico e Savoia). 

Nata poverissima nel 1841 a Caspoli, oggi in provincia di Caserta, Michelina Di Cesare nel 1862 conobbe Francesco Guerra, ex soldato borbonico e disertore verso l'esercito italiano, il quale si diede alla macchia aggregandosi alla banda di Rafaniello, fino a diventarne capo nel 1861 alla morte di costui. Michelina ne divenne la donna e in seguito lo raggiunse in clandestinità divenendo un elemento di spicco della banda "composta in tutto di 21 individui, comprese le due donne che stanno assieme a Fuoco e Guerra, delle quali quella di Guerra è anch'essa armata di fucili a due colpi e di pistola" che operò dal 1862 al 1868 con azioni di di guerriglia, assalti, ruberie e sequestri contro i grandi proprietari terrrieri, finchè sorpresa ed uccisa assieme ad alcuni compagni nel 1868, il suo cadavere denudato fu esposto sulla piazza principale di Mignano come monito per la popolazione locale..."Erano le 10 di sera, pioveva a dirotto ed un violentissimo temporale accompagnato da forte vento, da tuoni e lampi, favoriva maggiormente l'operazione, permettendo ai soldati di potersi avvicinare inosservati al luogo sospetto; da qualche tempo si stavano perlustrando quei luoghi accidentati e malagevoli perché coperti da strade infossate, burroni ed altri incagli naturali, già si perdeva la speranza di rinvenire i briganti, quando alla guida [Giovanni De Cesare, cugino di Michelina] venne in mente di avvicinarsi a talune querce che egli sapeva alquanto incavate, ed entro le quali poteva benissimo nascondersi una persona. […] Dopo aver scorto due briganti appoggiati agli alberi secolari, il capitano Cazzaniga si gettò all'attacco: afferratone uno pel collo, lo stramazza al suolo e con lui addiviene ad una lotta a corpo a corpo, finché venne dato ad un soldato di appuntare il suo fucile contro il brigante e di renderlo cadavere […] Quel brigante fu subito riconosciuto pel capobanda Francesco Guerra, ed il compagno che con lui s'intratteneva, appena visto l'attaccò, tentò di fuggire; una fucilata sparatagli dietro dal medico di Battaglione Pizzorno lo feriva, ma non al punto di farlo cadere, che continuando invece la sua fuga, s'imbatteva poi in altri soldati per opera dei quali venne freddato. Esaminatone il corpo, fu riconosciuto per donna e quindi per Michelina De Cesare druda del Guerra […]»
Michelina De Cesare, nei suoi giorni di lotta contro gli invasori piemontesi, fece largo uso della fotografia per propaganda ideologica, facendosi ritrarre in costume tradizionale da contadina del luogo, armata di fucile e pistola. 

Una scultura in memoria di Michelina, realizzata su pietra della Majella dal maestro Igor Cascella è stata installata nel 2013 nel largo di Case Troiano, borgo seicentesco del comune di Spoltore, alle porte di Pescara dove l’associazione culturale e di tutela delle tradizioni popolari Fontevecchia, gemellata con il borgo di Caspoli, ogni anno organizza il Festival  "Notti della Brigante"  con balli, libri, mostre, autori, concerti, letture, cucina in stile brigantesco dedicato alla brigantessa Michelina Di Cesare che gode del del patrocinio del Mibact, il Ministero dei Beni Culturali e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e attrae curiosi, storici ed appassionati del brigantaggio post unitario.

Etichetta

  • cammino

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Ultimo aggiornamento

28/08/2023, 12:06

Pubblicato da Laura Toppeta