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L'arte ceramica in Abruzzo: i maiolicari di Castelli

E' nel Rinascimento e poi nel Barocco che l' arte ceramica raggiunse in Abruzzo il massimo splendore

Data:

18 maggio 2020

Tempo di lettura:

2 min

Argomenti
  • Artigianato tipico
  • Ceramica
In foto Castelli (TE), Museo delle Ceramiche, targa con la Madonna e il Bambino, Orazio Pompei, 1551

Descrizione

Castelli (TE) è il centro più rappresentativo dell’arte ceramica abruzzese. Fra la fine del ’400 e il ’700 dinastie di maiolicari castellani come i Pompei, i Grue, i Gentile sono state protagoniste di una stagione artistica di altissimo livello di cui si possono ammirare ancora oggi splendidi manufatti nella Pinacoteca Barbella di Chieti, nel Museo Capitolare di Atri (TE), nel Museo Civico di Castelli (TE), nel Museo Nazionale d’Abruzzo di L'Aquila, presso la Fondazione Paparella Treccia di Pescara, nella Galleria Acerbo di Loreto Aprutino (PE). Scavi e studi hanno consentito l’attribuzione ai Pompei di Castelli delle celebri tipologie “Orsini Colonna” e "Farnese", i cui esemplari si trovano nei principali musei di tutto il mondo dal Louvre, all’Hermitage, al Metropolitan di New York al British Museum.

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Ceramica di Castelli
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Brocca
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Brocca, Castelli (TE), Museo delle Ceramiche
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I ceramisti di Castelli furono maestri nella realizzazione sia maioliche pregiate come piatti, mattonelle, brocche,  servizi da tavola con decori di soggetto storico o mitologico, scene campestri, stemmi gentilizi, sia vasellame di uso più comune, come fiasche, borracce, zuppiere, orci, decorati con soggetti più semplici e stilizzati come il classico “Fioraccio”, sia maioliche destinate alle farmacie di grande effetto decorativo. I toni cromatici sono passati dalla vistosità e brillantezza dei decori rinascimentali alla tenuità di quelli sei-settecenteschi, in particolare la maiolica “istoriata” che rappresenta scene e personaggi storici, mitologici, biblici, talvolta impreziositi con oro.

Ancora oggi Castelli rappresenta il punto di riferimento in questo settore dell’artigianato abruzzese. La produzione delle botteghe e dei laboratori artigiani si è rinnovata sia attraverso il recupero di soggetti rinascimentali, dai colori decisi e brillanti, sia attraverso la ricerca di nuovi linguaggi. Il  liceo artistico dal 1906 tramanda ai giovani l'arte della  lavorazione della maiolica.

Ogni anno in questo centro si svolge il mese di agosto una frequentata Mostra mercato della Ceramica.

 

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Gli altri centri abruzzesi
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Mattonella con iscrizione dipinta.
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Mattonella con iscrizione dipinta
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Anche i maiolicari di Guardiagrele, Bussi e Sulmona guardano alla produzione classica di Castelli richiamandosi al tipico stile istoriato e ai motivi campestri mentre le ceramiche di Rapino si rivolgono maggiormente a soggetti di tono popolare come il fioraccio, il galletto, gli uccellini dipinti su  piatti da parete, mattonelle, vasi, servizi da tavola, boccali, oggetti da regalo.

La maiolica arcaica realizzata fra XIII e XIV secolo pervenne dalle produzioni altomedievali diffuse su tutto il territorio. A questa si aggiungerà più tardi la produzione di ceramica ingubbiata e graffiata anch’essa molto diffusa in Abruzzo .

Ma è nel Rinascimento e poi nel Barocco che tale forma di arte applicata raggiunse in Abruzzo il massimo splendore soprattutto con le maioliche di Castelli, opere di notevole valore tecnico-artistico i cui stili decorativi hanno poi influenzato le produzioni sviluppatesi più tardi in altri centri abruzzesi quali principalmente Torre de Passeri, Penne, Bussi e Anversa degli Abruzzi che già dal ’500 riceve commissioni da importanti famiglie quali gli Estensi, i Piccolomini, i Colonna.

Altre località di produzione sono state Palena (CH), dalla seconda meta del XVIII secolo e Rapino (CH) dal secondo decennio dell’’800. Lanciano (CH) è stato un un importante centro di produzione per la ceramica medievale.

Etichetta

  • Arte
  • Artigianato tipico
Ultimo aggiornamento

20/05/2024, 12:30

Pubblicato da Laura Toppeta