Descrizione
"fra rabbia ed amore il distacco già cresce, e chi sarà il campione già si capisce. Vai Girardengo, vai grande campione, nessuno ti segue su quello stradone" (F. De Gregori)
Fu Luigi Grechi, in arte Luigi De Gregori, fratello di Francesco, a scrivere "Il bandito e il Campione" che racconta la storia vera del bandito Sante Pollastri (1899 - 1978), amico d'infanzia di Costante Girardengo, più volte campione del mondo, con il quale condivideva la passione per la bicicletta. Fu la passione per il ciclismo e l'amore per il suo amico Costante che lo condussero in prigione a Parigi, dove si era recato per assistere all'arrivo del suo campione.
Giro d'Italia 1921: il grande campione di corse su strada Costante Girardengo, già vincitore di quattro tappe, nella tappa del Giro Chieti-Napoli, afflitto da tempo da problemi renali, dopo una brutta caduta, continua a pedalare dolorante e ferito fino al Piano delle Cinquemiglia.. sul tracciato polveroso lungo la salita da Pettorano sul Gizio lungo la Napoleonica e, dopo la salita di Roccapia (Aq), si ferma, stremato, scende dalla bicicletta, e incide una croce sulla ghiaia, incrocia le braccia, si siede esausto su quello strano graffito dicendo "Io da qua non mi muovo più" o secondo altre testimonianze "Girardengo si ferma qui".

L'Altopiano delle Cinque Miglia è il più vasto degli altipiani abruzzesi, percorso da una delle più belle strade d'Abruzzo, in uno scenario incontaminato tra boschi, radure e ampi pascoli. Terra di stazzi e fontanili, la piana era popolata da decine di migliaia di pecore dei pastori di Rocca Pia che a settembre percorrevano i tratturelli che conducevano alla via madre del Regio Tratturo Celano Foggia per tornare in primavera e ritrovarsi in estate per festeggiare celebrando la Vergine protettrice. Attraversato dall'antica via degli Abruzzi (oggi Strada Statale 17) principale arteria di transito che collegava le principali città del nord con il meridione d'Italia, percorso nell’autunno del 1860 dalla delegazione di Re Vittorio Emanuele II diretta a Teano per incontrare Garibaldi e raggiungere poi Napoli, l'Altopiano delle Cinque Miglia rappresenta un'area di grande valenza naturalistica e paesaggistica nella parte più meridionale della provincia aquilana, che greggi e mandrie hanno percorso per secoli. In inverno raggiunge temperature rigidissime fino a 30 gradi sotto lo zero che lo hanno reso noto con l'appellativo di "Siberia del Mediterraneo". Il comprensorio sciistico dell'Alto Sangro con Roccaraso-Rivisondoli, tra i più grandi e importanti dell'Italia centro-meridionale e i borghi di Rocca Pia, Rivisondoli e Pescocostanzo nelle sue vicinanze, rendono l'altopiano una meta frequentata in tutte le stagioni.
A cento anni di distanza l'arte dello scalpellino che ha prodotto in Abruzzo opere di rilievo già dal Medioevo, epoca di splendida fioritura della lavorazione artistica della pietra, è protagonista dell'ultimo emozionante lavoro del maestro Stefano Faccini "L'uomo Costante" celebrato ieri con la posa della prima pietra del monumento e l'incisione di una X a memoria di quel gesto che fa parte della storia del ciclismo nell'area antistante la chiesa della Madonna delle Grazie a Rocca Pia, punto di partenza per magnifiche escursioni verso la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio e verso le vette e le località degli Altipiani Maggiori.
Fino al 16 maggio esposto a Castel di Sangro (Aq), il nuovo viaggio è stato accompagnato da ciclisti su bici d'epoca in direzione di Rocca Pia per festeggiare l'atteso evento del dono del monumento al borgo. Frutto della coraggiosa iniziativa di crowfunding di Alessandro Lucci, insieme allo scultore Stefano Faccini e all’attivista pro-bike Loreto Valente, YouTuber, che realizzerà tre diversi video, l'opera in pietra grigia della Maiella su un blocco di sei metri cubi, prende forma grazie a donazioni dall'Italia e dall'estero da parte di associazioni, appassionati, artisti internazionali innamorati dell'Abruzzo.
Il monumento sarà vanto del paese di Rocca Pia per tutta l'estate per essere poi sistemato nel luogo in cui la "fiera resa" del grande campione si compì un secolo fa ed inaugurata alla presenza della nipote di Girardengo, presidente del Giro d’Italia d’epoca, in occasione del passaggio del del Giro storico d’Italia in bici a settembre.