Descrizione
A Bisenti il 18 dicembre 2021 e’ stato inaugurato il Museo del Montonico, il vitigno dai chicchi tondi e succosi che popola il territorio bisentino da secoli.
Un Museo che diventa simbolo identificativo non solo del borgo, ma di tutta la Valle del Fino, realizzato grazie all'impegno delle associazioni culturali locali QUASI ADATTI, A.MORE.S. insieme alla Pro-Loco L. Panzone che hanno dato vita ad un'esposizione permanente nel centro storico di Bisenti, terra natia di Ponzio Pilato, nelle cantine di Palazzo Barone.
All'interno si ripercorrono i processi della vinificazione attraverso le opere del Prof. Michele Notturno.
Predomina l'imponente torchio a vite, degli inizi del XIX secolo, donata da una famiglia del paese e la botte vetusta, costruita in situ dai maestri bottai bisentini tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX secolo. Presenti installazioni di arte moderna con i materiali utilizzati per la produzione del Montonico.
Cimeli in ceramica, riproduzioni audio e video, vestiti d'epoca e reperti storici narrano la storia del "Revival Uva e Vino Montonico".
Il Montonico è il più importante vitigno della provincia di Teramo, oggi Presidio Slow Food, in passato è stato progressivamente abbandonato e attualmente, grazie al progetto di recupero, è tornato a vivere sulle colline da cui era sparito coprendo circa 70 ettari concentrati nei comuni di Bisenti, e Cermignano (Montonico di Bisenti e Poggio delle Rose-Cermignano).
Tradizionalmente utilizzata più come uva da tavola, fresca o passita, legandola, grappolo per grappolo, e appesa alle travi delle case che alla vinificazione, negli anni ’30 ne fu decretata la fine sia a causa della fillossera che distrusse le viti sia per la forte emigrazione dei lavoratori.
Dal 2010 con il riconoscimento della DOC Abruzzo Montonico è iniziata la produzione di vino a denominazione. I vini prodotti sono di colore giallo paglierino, con riflessi ambrati, dai profumi fiorali, fruttati e di vegetale secco. Al palato strutturati, armonici e persistenti, debolmente amari.il vino Montonico migliora notevolmente nella seconda annata di produzione ed è utilizzato per la produzione di un ottimo spumante dal gusto morbido, fresco e vivace, definito "petit champagne" dalla truppe napoleoniche. Nel territorio di produzione l'uva Montonico è utilizzata anche per la preparazione del mosto cotto e della confettura.
Alcune fonti scritte riportano notizie sulla coltivazione del vigneto nell'anno 1615.Oggi è coltivato in appezzamenti per lo più familiari. Ad ottobre la comunità di Bisenti organizza il "Revival Uva e Vino Montonico", uno degli eventi enogastronomici più longevi d'Abruzzo strutturato in un ricco programma di quattro giorni con mostre, visita alle cantine, degustazioni, musica con gruppi itineranti, stand enogastronomici e carri allegorici con area camper dedicata.
Grazie al sostegno del Presidio Slow Food, i giovani imprenditori hanno recuperato le vigne di famiglia riavviando le coltivazione nel rispetto del disciplinare utilizzando criteri di sostenibilità