Descrizione
... nel ventre della terra, tra riflessi cristallini e bianche figure modellate dal tempo..
La grotte, da tempo immemore sono i luoghi dove l'uomo ha consumato riti sacri, dove i grandi sacerdoti si calavano per ascoltare la voce del divino e pronunciare profezie. Dentro il buio della grotta si illumina la coscienza umana, dentro una grotta nasce e muore il Redentore. La grotta è rifugio di anacoreti, abitanti dei tanti cenobi rupestri che costellano le montagne d'Abruzzo. Popolare nel mondo esoterico è Agartha, regno leggendario che si troverebbe all'interno della Terra, descritto nelle opere di vari scrittori tra cui Willis George Emerson (1856-1918).
Da diversi anni si assiste un aumento importante dei numeri del geoturismo, che attrae migliaia di visitatori, sportivi, ma non solo, perchè quanti scendono nelle viscere della terra sono in gran parte attratti dall'esperienza, unica e adrenalica.
Nata il 7 luglio del 2010, l'Associazione Nazionale Città delle Grotte non ha fini di lucro ed opera per difendere e sviluppare la qualità dei territori delle città associate, tramite iniziative e servizi nel campo della tutela, della promozione e dell'informazione ambientale e turistica.
Le città delle Grotte in Abruzzo:
- Cappadocia (Aq):
La Grotta di Beatrice Cenci, un ambiente suggestivo che si può raggiungere agevolmente, complesso naturalistico che deve il nome alla nobile romana, fatta giustiziare per parricidio e poi assurta al ruolo di eroina popolare. All’interno della grotta, ci si trova immersi in una cavità ricca di stalattiti e stalagmiti, colate e vaschette, attraversate dall'acqua che confluisce in una grande salone pianeggiante. A circa 300 metri dalle Grotte di Beatrice Cenci vi è una cavità verticale in cui scorre un torrente impetuoso che forma due pozzi di poco meno di 30 metri lungo i quali, in inverno ed in primavera, scende a picco una singolare cascata: l'Ovido di Verrecchie. Il pozzo dell' Ovido, chiamato anche "pozzo dei piccioni", ma abitato da pipistrelli, ha una altezza di 100 metri ed è creata dal balzo di 30 metri del fiume Capacqua che ha la sorgente presso i monti di Cappadocia. Il periodo più bello per visitare il complesso turistico è in primavera e in autunno perché in queste stagioni c’è acqua all’interno dell’Ovido. Si può raggiungere l'Ovido tramite la strada che da Petrella Liri porta a Verrecchie che ricalcando un antico sentiero, scende gradatamente, fino ad arrivare in prossimità della cavità, ove termina in un ampio piazzale di sosta. Questo inghiottitoio è uno dei siti preferiti dallo Speleotour Center, un’ associazione nata poco più di un anno fa dall’unione di alcuni esperti in speleologia e torrentismo, che ha come motto “viaggiare con l’acqua nel tempo” e si occupa di insegnare la speleologia con vari livelli di preparazione. L’Ovido di Verrecchie, che già da più di dieci anni è scenario per l’istruzione dei ragazzi alla progressione su corda, negli ultimi tempi è diventato quindi il luogo ideale non solo per quelli che vogliono imparare questa disciplina, ma anche per chi vuole vivere un’avventura affascinante. Così anche persone che non hanno mai messo un imbrago , in gruppi di massimo otto componenti, vengono accompagnate in tutto il percorso dell’Ovido dai membri dello Speleotour Center che inoltre mettono a loro a disposizione tutto il materiale tecnico necessario e un’ assicurazione individuale. (info@latuavventura.it -350/0964645)
- Carsoli (Aq):
La Riserva Naturale Grotte di Pietrasecca , dove è possibile fare escursioni, anche guidate, andando alla scoperta di grotte, geositi e sentieri incantevoli, si estende per circa 110 ettari nella Piana del Cavaliere. Obiettivo della Riserva è quello di tutelare le peculiarità dell'area carsica, nella quale sono presenti la Grotta dell'Ovito e la Grotta del Cervo, frequentate dalla preistoria all’età romana ed abitate dalla fauna cavernicola. A primavera, le rigogliose faggete che fanno da sfondo alla cascata rappresentano uno spettacolo da non perdere. A primavera, le rigogliose faggete che fanno da sfondo alla cascata rappresentano uno spettacolo da non perdere. Vi si trovano anche il carpino nero, il cerro, il faggio, l'orniello, fiori e cespugli tra cui l'anemone dell'Appennino. La gestione del parco è del comune di Carsoli, coadiuvato dall'Università degli studi dell'Aquila e da alcune associazioni speleologiche, tra cui la Società Speleologica Italiana. La Grotta dell'Ovito, chiamata anche Inghiottitoio di Pietrasecca, si trova ad 806 metri sul livello del mare. Dal paese di Pietrasecca, si arriva alla grotta lungo una strada che prosegue parallela all'autostrada A24. I suoi corridoi raggiungono una lunghezza totale di 1370 metri con un dislivello di 41 metri. All'ingresso ci si trova in una galleria lunga 270 metri ed alta 15/20 metri che si restringe in una specie di canyon che porta verso una sala occupata dal un lago. Da qui si raggiungono gli altri ambienti così denominati: Portale a due archi, Vecchio ramo fossile, Sala dei tre archi, Gomito del contatto, Lago Stige, Caverna dei giganti, Ramo dei laghi, Galleria dei Marsi, Il bivio, Ramo delle eccentriche, Galleria con vaschette, Salone concrezionato, Rami aquilani. Nella grotta dell'Ovito vi è una interessante quanto rara comunità di pipistrelli. La Grotta del Cervo, detta anche Grotta Grande del Cervo si trova a 858 metri sul livello del mare e presenta una lunghezza totale di 2500 metri con un dislivello di 70 metri. Si raggiunge dal paese di Pietrasecca, attraverso un sentiero pavimentato che attraversa un bosco di cerri. L'accesso richiede prudenza. La Grotta Grande del Cervo fu scoperta da un gruppo di speleologi romani, che, andando a disostruire una frana che occludeva la Grotta dell'Ovito, individuarono quest'altra cavità rimasta incontaminata per secoli. L'importanza di questa grotta si deve, oltre che alla sua bellezza, anche al ritrovamento di 18 monete romane del IV-V sec., una del XV sec. e di numerosi reperti ossei appartenenti a 4 specie animali del Pleistocene (orso, lince, pantera e cervo). La Grotta del Cervo ospita tantissime specie animali , tra cui il grillo delle caverne dalle lunghe antenne, e particolari coleotteri (Choleva sturmi e Laemostenus latialis) quasi invisibili per le ridotte dimensioni. Gli ambienti sono così denominati: Sala degli antenati, Ramo delle meraviglie, Sala delle vaschette, Ramo della medusa, Fiume di fango, Sala del By pass, Fiume del silenzio. Per accedere alle grotte, è necessario fare il biglietto almeno 10 minuti prima dell’ingresso. Le visite avvengono accompagnati da Guida Speleologica, in attuazione di quanto disposto dalla L.R. 25/2004 e si articolano in tre livelli di visita di durata e impegno crescente. La visita al primo livello è accessibile, senza limiti di età, a chiunque sia in condizioni motorie autosufficienti e idonee a percorrere un facile sentiero escursionistico. I bambini di età inferiore ai 6 anni dovranno essere seguiti costantemente da un adulto accompagnatore. (320.1715968)
- Lama dei Peligni (Ch)
Le Grotte del Cavallone sono conosciute anche con il nome di "Grotte della Figlia di Jorio", perchè inspirarono il pittore Francesco Paolo Michetti per la scenografia della tragedia. Con la cestovia che parte da Pian di Valle e attraversa il lungo il Vallone di Taranta Peligna si giunge all'entrata delle maestose e selvagge Grotte. Di origine carsica, si sviluppa per più di due chilometri ed è divisa in una galleria principale e tre diramazioni secondarie. Il complesso di cavità naturali si trova nel cuore del Parco Nazionale della Majella, a circa 1475 m. di altitudine ed è facilmente raggiungibile mediante una telecabina che conduce dalla SS.84 vicino all'ingresso. Il percorso visitabile è di 1360 metri. Per accedere all'androne di ingresso della Grotta si salgono 300 scalini ricavati nella roccia dalle mani di abili scalpellini abruzzesi nel 1894. La seconda sala è chiamata Galleria della Devastazione per le strane forme create dal tempo, la terza è la Sala di Aligi, alla fine della quale si possono ammirare stalattiti e stalagmiti chiamate "Sentinelle". Pozzi e laghetti compaiono di frequente durante il percorso. Prima di raggiungere l'ingresso vero e proprio della grotta vi è un percorso a piedi di circa 10 minuti, composto da un primo tratto in sterrato e un secondo in scalini. La visita guidata all'interno della grotta dura 1 h e mezza circa. La lunghezza percorribile è di 1200 metri, con sale e ambienti molto suggestivi ricchi di stalattiti e stalagmiti. La grotta si sviluppa per tutta la sua lunghezza nel comune di Lama dei Peligni mentre l'entrata è situata nella incantevole valle di Taranta Peligna.
- Taranta Peligna (Ch)
Nelle cantine dell'antico Palazzo Malvezzi nel centro storico di Taranta Peligna, è collocato Il Museo Virtuale delle Grotte del Cavallone che si sviluppano nel comune di Lama dei Peligni mentre l'entrata è situata nella incantevole valle di Taranta Peligna .Il Percorso visita è articolato attraverso quattro sale espositive: Sala Parco Nazionale della Majella e della Cabinovia, Sala del rilievo e dei cristalli, Sala Video, Sala della ricostruzione e del percorso virtuale appositamente climatizzata nel tentativo di dare al visitatore la sensazione di essere realmente nelle Grotte del Cavallone. La temperatura bassa, l'umidità alta, la luce scarsa ed in fondo alla sala la ricostruzione di un angolo di grotta con le sue concrezioni (alcune vere), le gocce di acqua (vere), i laghetti.Attualmente la funivia del Cavallone è sottoposta ad un intervento di revisione generale che le consentirà una “nuova vita” per ulteriori 10 anni.Le Grotte resteranno chiuse al pubblico per l'intera durata del programma di manutenzione. Sarà data tempestiva comunicazione sulla riapertura della funivia e delle Grotte sul sito web;
Tour virtuale Grotte del Cavallone
- San Demetrio ne' Vestini (Aq)
Le Grotte di Stiffe sono uno dei fenomeni carsici più conosciuti dell'Italia centrale. L'ingresso è situato nella parete rocciosa della forra sovrastante il paese San Demetrio Ne' Vestini. L'itinerario turistico che si sviluppa per 700 m. è interamente percorso da un fiume sotterraneo le cui acque provengono dai numerosi inghiottitoi dell'altopiano carsico di Rocca di Mezzo. All'interno, risalendo il fiume, si possono ammirare vari laghetti, rapide e cascate alte fino a 20 m. la cui portata varia a seconda delle stagioni rendendo il paesaggio sotterraneo sempre diverso. Oltre a stalattiti e stalagmiti di notevole dimensione, si incontrano ambienti grandiosi e dai suggestivi effetti visivi e sonori creati dall'acqua. All'esterno è possibile ammirare le cascate formate dall'acqua che defluisce dalla grotta. Nei pressi delle Grotte, si può visitare L’Aquilandia, il museo tematico che, in oltre 200 metri quadrati di area espositiva, ospita ben 20 riproduzioni in scala (plastici e diorami) di alcuni monumenti, parchi e siti archeologici più rappresentativi del patrimonio architettonico e naturalistico dell’Abruzzo aquilano. La nuova attrazione didattico-culturale è dotata di audioguide in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo, pensate sia per gli adulti che per i più piccoli e si arricchisce di un percorso per non vedenti, con miniature di monumenti in 3d per la consultazione tattile e scritte in braille. Inoltre, al suo interno ospita una sala convegni da 50 posti, con proiettore e fototeca, utile ad accogliere le scolaresche in gita turistica e piccoli meeting e seminari (33 7851582 - grottedistiffe@visitsandemetrio.it);
- Sante Marie (Aq)
La Grotta della Luppa, chiamata anche "inghiottitoio", si trova all'interno della Riserva Naturale Regionale Grotte di Luppa. La grotta, a circa 1315 m s.l.m., si raggiunge agevolmente, in circa 15 minuti, seguendo il greto del fiume all'interno dello scenario naturale incontaminato del bosco di Luppa, a nord del monte Guardia d'Orlando, popolato di castagni, faggi, aceri e noccioli e riparo di molti uccelli come l'upupa, la ghiandaia, la poiana. L'ingresso dell'inghiottitoio, attraversato da un torrente sotterraneo fu scoperto alla fine del 1800 da due escursionisti, Giovanni Voltan e Ignazio Carlo Gavini, ma le esplorazioni ebbero inizio soltanto alla fine degli anni venti dagli speleologi del Carlo Franchetti. Il sentiero, che inizia all'entrata della Riserva, segnalata da un'apposita tabella informativa, è lungo circa cinque chilometri con un dislivello pari a 200 metri e collega i due ingressi principali della riserva situati sulla via variante della Tiburtina Valeria, tra i centri di Sante Marie e Castelvecchio. Giunti alla grotta, superato l'androne all'ingresso, si arriva alla “Galleria dei Tricotteri”, si succedono piccoli salti fino a raggiungere il Gran Salto (-22 m) e il lago sottostante, il Sifone Dolci, il Salone Franchetti per terminare infine alla Galleria delle Meraviglie. E' possibile visitarla con l'ausilio di una guida esperta. Pannelli didattici idonei illustreranno le caratteristiche morfologiche vegetazionali (3338601069-info@comune.santemarie.aq.it -riservagrottediluppa@gmail.com)
- San Valentino in Abruzzo Citeriore (Pe)
La Grotta dei Callerelli è una delle più note cavità carsiche del versante di San Valentino in A.C. della Valle dell’Orta. Da località Fonte Lovere una comoda carrareccia conduce sul ciglio del vallone; qui si devia a sinistra, si risale brevemente e si devia a destra dove inizia il sentiero vero e proprio. Il terreno è insidioso per l’acclività e le frequenti lastre di roccia da percorrere. Si procede prima in discesa e poi a mezza costa tra essenze della macchia mediterranea e Pini d’Aleppo. Nei pressi della grotta un cavo d’acciaio e alcuni gradini in metallo facilitano la salita all’ingresso della grotta. Per accedere alla grotta è necessario richiedere le chiavi al centro informazioni del Parco di San Valentino in A.C.. Il sentiero in alcuni tratti è stato attrezzato con gradini metallici e cavi di acciaio; in funzione della specifica esperienza di ognuno si consiglia l’uso di attrezzatura di autoassicurazione. Prestare molta attenzione in caso di fondo bagnato e nel caso rinunciare all’escursione. (info@comune.sanvalentino.pe.it; 085.8574131)
- Lettomanoppello (Pe)
La Grotta delle Praie è considerata la più grande grotta speleologica della provincia di Pescara. La cavità si trova a circa 450 m di quota, lungo il versante nord della Majella, poco fuori l'abitato di Lettomanoppello. All'interno sono riconoscibili faglie e fratture, nonché crolli di varia età, elementi e fenomeni che hanno condizionato l'evoluzione della cavità. Seppur piccola, la grotta è rappresentativa del carsismo della zona e presenta numerosi speleotemi tra cui stalattiti, vele e perfino colonne. Il ramo superiore è visitabile con l'accompagnamento di una guida speleologica. All'interno è possibile osservare sporadici pipistrelli, diversi dolicopodi, “cavallette di grotta”, e una specie di Diplopode (Typhloiulus longinquus), un millepiedi noto alla scienza solo per questo sito. La cavità è collocata in un contesto paesaggistico di alta valenza per storia geologica e mineraria, a pochi passi dalla miniera di biutme di Cunicelle e dai resti di una teleferica per il trasporto del minerale a valle, per cui è un è un geosito del Parco Nazionale della Maiella, Geoparco Unesco.
La Grotta di Sant’Angelo fu luogo di culto delle antiche popolazioni italiche. Sotto le cave di pietra del paese, si apre un alto androne diviso in due da uno sperone roccioso ed ospita la statua di San Michele Arcangelo. La Chiesa rupestre sorge nel Vallone di S. Angelo, a circa 650 m s.l.m.che si apre sotto le cave di pietra del paese di Lettomanoppello. All'interno dell'androne sono ancora visibili i resti di un piccolo ambiente, limitato da un recinto rettangolare e pavimentato con lastre di pietra, definito il letto di Sant'Angelo, che può essere il sito di un'antica chiesa. L'esistenza della fonte, della grotta e di un'assidua presenza pastorale fanno pensare alla presenza di un luogo di culto (085.8570755 - info@comune.lettomanoppello.pe.it)
Tour virtuale Grotta delle Praje
- Lecce nei Marsi (Aq)
La Grotta Valle delle Vacche o Pozzo degli scheletri, ora denominata Grotta Achille Gentilotti, dal nome del suo scopritore, è di origine carsica, ha due camere di livello collegate da un pozzo. Nel livello più basso c'è un lago sotterraneo formato da secrezioni carsiche chiamate latte di luna. All'interno della grotta è possibile ammirare le millenarie stalagmiti e stalattiti. (0863.88331 - comunelecceneimarsi@tiscali.it);