Magazine

Nevola di Ortona

Data:

28 marzo 2024

Tempo di lettura:

3 min

Argomenti
  • Prodotti tipici
  • Enogastronomia
ph Lara Ruscitelli

Descrizione

Da non confondere con la neola – altro dolce tipico abruzzese conosciuto anche con il nome di ferratella, pizzella o cancellata –, questa prelibatezza realizzata esclusivamente nella città di Ortona (CH) vanta gusto e caratteristiche proprie. A cominciare dall’impasto, che sostituisce le uova con il mosto cotto, per finire con la forma del tutto originale, presentandosi arrotolata a cono rispetto alla cialda sopra citata che invece è piatta, dalla consistenza più o meno friabile.

Documentata la sua presenza fin dal XVI secolo, dopo la determinazione regionale del dicembre 2023 che ha sancito la sua iscrizione nell'apposito elenco a seguito di istanza presentata della Pro loco San Nicola, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dal 13 marzo 2024 dell'ultimo aggiornamento operato dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf), la Nevola di Ortona è stata ufficialmente riconosciuta Prodotto Agroalimentare Tradizionale – elevando così a 150 il numero delle eccellenze d’Abruzzo –, inserita nella categoria “Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria”.

Titolo del Paragrafo
Preparazione
Immagine Paragrafo
Nevole ortonesi
Credits Immagine Paragrafo
ph Marie France Ricci
Descrizione Paragrafo

Viene realizzata grazie ad un ferro a pressa molto pesante e dalla forma esclusivamente rotonda, simile ma diverso rispetto a quello utilizzato per le neole, che può avere anche una sagoma rettangolare. Oltre al mosto costo storicamente ricavato da uva Pergolone, gli altri ingredienti che contribuiscono a dar vita a questa autentica squisitezza sono olio extravergine d’oliva, zucchero (solo se il mosto cotto proviene da altro vitigno), farina, scorza d’arancia grattugiata, anice e cannella.

Riportata anche sui canali social dell’associazione Gli Amici della Nevola Onlus, sodalizio fondato nel 2009 dal compianto Domenico Lubatti con l’obiettivo di tutelare e promuovere la conoscenza del dolce tipico attraverso eventi sul territorio come la Festa della Nevola – prevista normalmente nel mese di agosto, ultima edizione nel 2019 –, la preparazione inizia con il portare a bollitura il composto a base di mosto cotto, olio, zucchero (eventuale) e acqua, versandolo successivamente al centro della classica fontana formata con la farina insieme agli altri ingredienti, amalgamando delicatamente il tutto fino ad ottenere una massa morbida, compatta e non appiccicosa.

Tenuto a riposo per circa 10 minuti coperto da un canovaccio umido, dopo aver fatto riscaldare il ferro sulla fiamma, con l’impasto si forma una pallina grande circa come una nespola, dalla forma regolare senza buchi o screpolature, mettendola al centro del ferro aperto per poi stringerla dentro, mantenendo la pressa sulla fiamma circa un minuto per lato.

Cercando di non ustionarsi le mani, con velocità bisogna quindi togliere le cialde dal ferro, schiacciarle leggermente con le dita per far uscire il vapore che le ha gonfiate e dividerle dal bordo in modo da ottenerne due sottilissime, una con la faccia liscia (la parte che era a contatto con lo strumento) ed una grezza (quella interna). Per completare l’opera, prima che si freddino e diventino dure, vanno arrotolate formando un piccolo cono, facendo capitare la faccia grezza all’interno. Così ottenute le nevole vanno appoggiate su un piatto o vassoio in modo che non si srotolino. Da tradizione andrebbero consumate vuote, senza farcitura, tanta è la bontà e la fragranza dell’impasto, ma chi vuole può riempirle come desidera. Il godimento sarà comunque assicurato.

Etichetta

  • Prodotti della tradizione
  • Prodotti tipici
  • Dolci
  • Eccellenze enogastronomiche

Galleria Immagini

Ultimo aggiornamento

21/05/2024, 10:26

Pubblicato da Ivan Masciovecchio