Oro, porpora e azzurro: l'incanto del Natale illumina il cuore d'Abruzzo

Oro, porpora e azzurro: l'incanto del Natale illumina il cuore d'Abruzzo

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Fai che il tuo cuore sia come un lago. Con una superficie calma e silenziosa. E una profondità colma di gentilezza. (Lao Tzu)

Il lago di Scanno, cuore d'Abruzzo, ai piedi dei fitti boschi della Montagna Grande, si ammanta di riflessi porpora, blu profondi e oro. Sotto gli occhi della Vergine del lago, galleggiano sulle acque placide i simboli del Natale, un'esperienza mistica e suggestiva tra cime bianche di neve ai confini col Parco Nazionale d'Abruzzo dove gli innamorati si perdono nella bellezza del "sentiero del cuore" che circumnaviga il verde specchio d'acqua.

presepe scanno lago

presepe sul lago scanno

presepe sul lago scanno

 

presepe sul lago scanno

 

scanno presepe sul lago

Fu una frana ciclopica dal Monte Genzana, a sbarrare la valle del Sagittario a creare lo scenografico lago d'Abruzzo che, secondo la leggenda si formò in seguito all'intervento della magia di un potente mago, Melardo, invocato da un mitico re, Battifollo, per sconfiggere l'esercito romano che causò l'inondazione del campo di battaglia nemico. Il lago di Scanno si aggiunge ad un lunghissimo racconto di meraviglie che sa offirire il meraviglioso borgo dell’Alta Valle del fiume Sagittario, il paese da favola, immortalato da fotografi di fama internazionale che hanno saputo rubare l'incanto di questo luogo, delle sue donne, dei bambini che ancora giocano per le viuzze, delle  vecchie case in pietra, delle fontane, delle antiche chiese e delle piazze, divenuti protagonisti di innumerevoli e prestigiose mostre che fanno parte della storia mondiale della fotografia.

Il chiarore della Natività e del grande abete illuminano la notte, quasi una rivisitazione della leggenda che aleggia sulla piccola chiesa dell'Annunziata o Madonna del Lago, nei cui pressi è allestita Sacra Rappresentazione: un mercante in viaggio verso Scanno si ritrovò nel pieno di una bufera di neve e, disperato, gli parve di intravedere una piccola luce verso la quale con fede si diresse fino a raggiungere il paese mentre il paesaggio e il clima attorno a lui si trasformavano in una tiepida giornata primaverile. Al suo arrivo, la tempesta si levò ancora più violenta e con grande stupore il mercante si rese conto di avere percorso senza timore e senza averne consapevolezza il manto di ghiaccio che ricopriva il lago. Si levò allora la sua preghiera fervida alla Vergine che aveva invocato nella sventura e pose nel luogo in cui la luce era comparsa davanti al lui una statuetta della Vergine in un incavo della roccia. Nel Settecento vi fu eretta una cappella visitata da moltissimi devoti provenienti anche dalle regioni limitrofe. Al Santuario si accede con una scalinata a doppia rampa simmetrica che, con la bifora posta sopra il portale, conferisce maggior prestigio al prospetto sul lago. Le decorazioni interne e della cripta sferica della volta sono eseguite da pittori scannesi. Ai maestri intagliatori di Capestrano, si devono le due porte lignee; il pavimento e la tettoia esterna in metallo furono offerti dagli scannesi residenti nel Nord America. Nel 1979 l'antica scultura lignea della Madonnina, databile sicuramente all'epoca dell'inizio della sua venerazione, veniva trafugata e poi rimpiazzata con quella attuale su cui vennero poste due nuove preziose corone offerte e intagliate dai maestri orafi scannesi Armando e Natino Di Rienzo.

La visita al "Presepe del Lago" sarà un'occasione per passare un indimenticabile giornata in uno dei Borghi più Belli d’Italia, visitando le antiche botteghe dove orafi e merlettaie espongono i loro capolavori, come la presentosa e le tovaglie impreziosite dal merletto a tombolo e le numerose occorrenze artistiche, storiche, culturali che popolano il borgo.

A fine giornata si potranno assaporare i piatti della cucina tradizionale locale come i maccheroni alla chitarra,  j frescheriell, polenta bianca con fagioli, cavolo verza, patate e soffritto d’aglio, le minestre e zuppe di legumi tra i quali è particolarmente ricercato il fagiolo bianco di Frattura, il castrato d'agnello, le salsicce (nella versione classica, aromatizza o di fegato) il salame schiacciato, il prosciutto di montagna, la lonza, le salamelle di tratturo. Il pecorino, nelle varietà classico, tenero di Scanno e Gregoriano,  dal nome di colui, che come nessun altro ha rappresentato l’immagine più bella e romantica del pastore abruzzese, prodotti a 1600 m, con latte biologico proveniente dai pascoli di Scanno, anima azzurra di uno scrigno di biodiversità come il Parco Nazionale d'Abruzzo, la ricotta classica e scorza nera, le ricottine al fumo di ginepro, il caciocavallo profumato dalle erbe dei pascoli del luogo, le manzule ratterrate, mandorle caramellate del periodo natalizio, gli amaretti e le ferratelle, il  Pan dell’Orso.

Laura Toppeta 14-12-2022

le immagini sono gentilmente concesse da Enzo Gentile


  

 

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