"Zingaro" nel dialetto arcaico pacentrano non indica il nomade, ma "colui che cammina a piedi nudi", lo scalzo.
E' stato avviato l'iter per la candidatura a Patrimonio Immateriale dell'Umanità della Corsa degli zingari che da oltre mezzo secolo si svolge a A Pacentro (AQ), borgo medievale tra il monte Morrone ed il massiccio della Majella, terra d'origine di Mike Pompeo, il segretario di Stato americano e di Madonna, un rito coinvolgente che ha visto nel tempo accrescere la sua fama fuori regione ed è divenuto protagonista su testate nazionali ed internazionali.
In collaborazione con la Fondazione Univerde, presieduta dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, l'Associazione Corsa degli zingari e la Confraternita Madonna di Loreto, alla quale il rito è dedicato, lavorano per raggiungere l’obiettivo della candidatura dell’antica e famosa tradizione di Pacentro che si concretizzerà tra la fine del 2021 e l’inizio 2022. L'ultimo incontro per sostenere l'iter della candidatura si è svolto a Roma il 19 luglio scorso.
Pacentro (AQ) , uno dei Borghi più Belli d’Italia, sorge alle pendici delle montagne del Morrone, arroccato a guardia della Valle Peligna. Il suggestivo borgo è la porta naturale e al tempo stesso il cuore del Parco nazionale della Maiella. E' una delle località più interessanti dell’Abruzzo con un tessuto urbano estremamente suggestivo e ricco di testimonianze medioevali e rinascimentali. Il momento migliore per arrivare a Pacentro è al tramonto, quando le luci del borgo iniziano ad accendersi e fanno a gara con le ultime luci del cielo, creando un’atmosfera incantata sul cui dominano le torri del Castello Caldora, che nella sua struttura originaria risale al X secolo, secolare baluardo nel sistema di controllo e di difesa della Valle Peligna: la Torre del Re di nord ovest, dietro il ponte levatoio, prende il nome dal feudatario che si affacciava sopra di essa in rito cerimoniale, dopo aver preso possesso del castello, la Torre Fantasma, a nord est, è chiamata così per la leggenda del barone Roberto De Luczinano che vi fece scolpire il ritratto della moglie Margherita, che si gettò dalla torre, disperata alla falsa notizia della morte del marito.
Ogni anno il 5 settembre, alle ore 17.30, dalla sommità di un costone roccioso detto "Pietra spaccata” , il suono delle campane dà il via alla Corsa degli Zingari in onore della Madonna di Loreto, lungo sentieri non tracciati, attraversando anfratti, boschi e rovi. I partecipanti a piedi nudi scendono dalla montagna fino al torrente Vella e sempre correndo, con i piedi lacerati e feriti dalle pietre e dai rovi risalgono le vie del paese e raggiungono l'altare della Madonna, dove si accasciano stremati. Al vincitore viene consegnato il "Palio" che già dalle prime ore del mattino è esposto, sospeso ad una canna, dalle finestre che si aprono sulla facciata della chiesa: consiste in un taglio di stoffa di lana per confezionare un abito maschile, premio molto ambito nel Medioevo. Oggi il premio assume un valore del tutto simbolico. La soddisfazione più grande è la considerazione di cui è circondato il vincitore. La folla gioiosa lo porta a spalla in trionfo per le vie del paese. Il corteo, accompagnato dal suono della banda, raggiunge la casa del festeggiato dove parenti e amici offrono vino e dolci in segno di prosperità.
La corsa, secondo alcune testimonianze, venne istituita nel XVIII secolo come forma di voto in sostituzione del pellegrinaggio al Santuario di Loreto. La tradizione orale afferma invece che questa corsa veniva utilizzata fino al XV secolo come mezzo di selezione e di arruolamento dei giovani pacentrani per le milizie della Famiglia Caldora, feudatari del tempo. Molto interessante è anche la corsa degli "zingari" fatta dai bambini che apprendono sin da piccoli le tradizioni e la cultura della comunità a cui appartengono. La corsa degli "zingarelli" si svolge nella stessa giornata, due ore prima della corsa dei grandi.
Sabato 6 novembre 2021 nell’ambito della cerimonia di premiazione del 39° SIFF, verrà presentato in anteprima un estratto del film documentario Carne Et Ossa, diretto da Roberto Zazzara. Ancora in fase di lavorazione, Carne Et Ossa indaga sull' evento che da secoli si tiene a Pacentro. Tra storie dei partecipanti e leggende, il film esplora le motivazioni profonde e il mistero di un rito che sembra fluttuare nel tempo, sempre uguale eppure diverso.Carne Et Ossa è prodotto da IFA Glocal Film, in associazione con Sulmonacinema, con il contributo della Regione Abruzzo.
L'augurio e la speranza è di tornare a godere in presenza a questo spettacolo tradizionale al quale, causa pandemia, anche quest'anno per la 571a edizione, come nel 2020, si potrà assistere in diretta streaming.
Laura Toppeta - 26-07-2021
foto di Giulio Gigante, cc-by-sa-2.0