Ercole a riposo

Santuario di Ercole Curino - Sulmona (AQ)

Nella zona sottostante l' Eremo Celestiniano di S. Onofrio, emergono dal terreno i resti del Santuario di Hercules Curinus.

Il Santuario di Ercole Curino era uno dei più importanti luoghi di culto dell´epoca romana, dedicato ad Ercole, dio protettore di sorgenti ed acque salutari nonché dei mercanti. Si trova lungo la via che collega Roma, attraverso gli Appennini, con il mare; così come costituisce una sosta lungo il tratturo principale che, durante l´inverno, veniva percorso dai pastori abruzzesi verso le terre più calde della Puglia.

La struttura si erge su due piani di terrazzi artificiali. La terrazza inferiore è sorretta da un muro di sostegno. Al di sopra erano ricavati 14 ambienti coperti, dalla volta a botte che fungeva da sostegno per la parte anteriore della terrazza. Le due stanze laterali avevano rampe di accesso al piano superiore. Una rampa di accesso dava la possibilità, attraverso pianerottoli lastricati, di ascendere al piano superiore. Su uno dei ventuno gradoni è rappresentato, in rilievo, un simbolo fallico. La terrazza superiore presenta un donario in pietra per raccogliere le offerte ed una fonte. All´interno del tempietto  le pareti sono decorate da pannelli stuccati policromi, mentre sul pavimento si può ammirare un mosaico di ispirazione ellenistica, che disegna un intreccio di tralci di vite, delfini, torri ed onde. Sulla soglia è disegnato un fascio di folgori, attributo di Giove.

All'interno si rinvenne una statuetta di Hercules Cubans, ma il pezzo più emblematico è la statuetta bronzea di Eracle, raffigurante Ercole in riposo giudicata come "replica d'autore" del grande scultore di Sicione, Lisippo, al quale gli antichi attribuivano ben 15000 sculture.

La statua oggi è conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Chieti. Dall'area provengono numerosi frammenti ceramici ed altri ex voto, che attestano una continuità di vita del santuario fino alla prima metà del II sec. d.C. Solo in epoca medievale venne edificata una chiesetta.

La presenza di un santuario di così grande estensione, nel territorio dei peligni, è espressione della ampia diffusione di tale culto nell'ambito di una popolazione dedita essenzialmente alla pastorizia e ai commerci. La ricchezza del tempio deriva, infatti, dalle decime che di regola venivano consacrate e offerte in seguito ai voti rivolti al dio. I supplici erano assai frequentemente soldati, mercanti, persone che intraprendevano dei viaggi.

Il termine Curino sembra essere connesso alle Curie, le associazioni di uomini che componevano le primitive assemblee. Il tempio fu abbandonato nel II secolo d.C., quando un violento terremoto lo rese inaccessibile. Una campagna di scavo negli anni '50 lo ha riportato alla luce. Fino ad allora era stato erroneamente ritenuto come una delle dimore di Ovidio.

I preziosissimi reperti rinvenuti sono custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Chieti. 

Le visite guidate sono su prenotazione. L'ingresso è libero.

Aperture – da maggio a settembre: lunedì, mercoledì e venerdì – ore 9.00-13.00

martedì, giovedì e sabato – ore 15.00-19.00

1° e 3° domenica – ore 15.00-19.00; chiusura: 1°gennaio e 25 dicembre

 

 

L.T. 23-11-2020
LOC. BADIA MORRONESE SULMONA
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